Chiese Cristiane di Dio
L’Offerta
dei covoni [106b]
(Edizione 2.0
19950416-20000423)
In questo documento è spiegata l’importanza dell’Offerta dei covoni nel contesto dell’avvento del Messia e del ritorno alla domenica, dopo la resurrezione della sera precedente. Sono spiegate la sequenza delle offerte ed il concetto delle primizie, così come il significato delle offerte dell’Antico Testamento che mostrano che Cristo si realizzava attraverso la sua ascensione ed il suo ritorno di quella sera.
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L’Offerta
dei covoni [106b]
Il Miracolo di Giona doveva essere completato in tutte le sue fasi. L’unico segno dato al ministero di Cristo era il miracolo di Giona. Cristo disse che la funzione dei tre giorni e delle tre notti nel ventre della balena o del grande pesce di Giona aveva lo stesso significato del suo ministero, ed egli sarebbe rimasto tre giorni e tre notti nel ventre della terra (come il grande pesce). Quello era l’unico segno dato al suo ministero. Il miracolo di Giona rappresenta molto di più dei tre giorni e delle tre notti nel ventre del pesce. Il miracolo di Giona era legato al ministero di Nineveh, in cui c’erano tre giorni di preghiera (o poco meno di tre giorni di preghiera) per Nineveh, e 40 giorni di pentimento. Nineveh si pentì. A Giuda furono dati circa tre anni sotto Giovanni Battista ed il Messia, e quindi altri quaranta anni per pentirsi. Nineveh si pentì, ma non Giuda. Tutto ciò che era nel Tempio ed era associato a questo fu portato via. Il ministero di Gesù Cristo doveva verificarsi nel momento e con la sequenza in cui è in realtà avvenuto e seguiva dall’inizio del ministero di Giovanni Battista, nei quindici anni di Tiberio, che sembravano iniziare dal 27 Ottobre d.C. In oriente, l’anno inizia, secondo il calendario civile nel mese di Ottobre (vedi il commento nel documento Il momento della Crocifissione e della Resurrezione [159]). Questo è uno dei primi momenti in cui può essere posizionato l’inizio del ministero di Giovanni Battista (vedi il documento La Legge con Esdra e Neemia [250]). Egli iniziò il battesimo in Israele, chiamando la nazione al pentimento. Cristo fu battezzato, nel febbraio dell’anno 28 d.C., circa a 50 giorni dalla Pasqua ebraica, secondo i calcoli dei vangeli. Dopo la Pasqua ebraica del 28 d.C., Giovanni mostra che Cristo ed i suoi discepoli stavano battezzando fuori da Israele e Giovanni con i suoi discepoli stavano battezzando ad Ennon vicino Salim (Gv. 3:23). Sappiamo che Cristo non iniziò il suo ministero fino a che Giovanni Battista non fu imprigionato (Mt. 4:17). Quindi, Cristo iniziò il suo ministero al massimo qualche tempo dopo la Pasqua del 28 d.C.. Gli Evangeli Sinottici non sono chiari sulla durata del ministero di Cristo, ma Giovanni è più chiaro e cita tre Pasque ebraiche. Per la crocifissione del 31 d.C., sappiamo che ci dovevano essere state quattro Pasque ebraiche, nel 28, nel 29, nel 30 e nel 31d.C. La citazione del doppio Sabbath in Luca 6:1 è considerata come un'altra Pasqua ebraica, ma non sembra essere così (vedi il documento Il momento della Crocifissione e della Resurrezione [159]). Secondo Giovanni, che cita solamente tre Pasque ebraiche, la crocifissione sarebbe avvenuta nel 30 d.C., visto il numero delle Pasque ebraiche e la durata del suo ministero. Il suo ministero non può essere iniziato prima della Pasqua del 28 d.C., visto l’arco di tempo del ministero di Giovanni Battista, iniziato nel quindicesimo anno di Tiberio. Non può aver avuto inizio prima dell’Ottobre del 27 d.C.. L’inizio del ministero di Giovanni Battista nell’ottobre del 27 d.C. nel quindicesimo anno di Tiberio è importante poiché avvenne in un anno giubilare e da questo momento iniziò la diffusione del Giubileo. Quel Giubileo stava per annunciare la redenzione d’Israele attraverso il Messia.
Il Messia, come esempio della restaurazione di Giosia nell’Antico Testamento, iniziò a pregare per la restaurazione d’Israele dopo la diffusione del Giubileo. La riforma di Giosia avvenne nel primo anno, l’anno del ritorno dopo il Giubileo.
L’ipotesi che Cristo fosse stato più o meno battezzato in Febbraio, secondo i testi, risiede in una ricostruzione fatta circa 50 giorni dalla Pasqua ebraica. Cristo può essere stato battezzato un po’ prima di quella data, e se il calcolo fosse in base al Misnah, (i.e. attraverso l’antico calcolo giudaico precedente al Mishnah al tempo di Cristo) forse l’anno dei Re sarebbe stato calcolato dal 1Nisan. Così il quindicesimo anno di Tiberio, secondo i Giudei sarebbe iniziato dal 1Nisan. Questo dava la possibilità a Giovanni Battista di iniziare il suo ministero un po’ prima di quel periodo e forse a Cristo di dichiarare il giubileo in ottobre, con l’inizio dell’Espiazione.
La stessa sequenza avviene con Cristo, ed in seguito, nel secondo Giubileo del ciclo finale. Il ministero di Cristo durò meno di tre anni, e culminò nella Pasqua ebraica del 30 d.C. (31 d.C. secondo alcuni calcoli errati), che iniziò di mercoledì. La Pasqua ebraica della Bibbia del 14 Nisan cadeva in un mercoledì del 30 d.C., affinchè i tre giorni e le tre notti potessero essere rispettate pienamente, e Cristo potesse rimanere tre giorni e tre notti nel ventre della tomba. Egli resuscitò dalla tomba di Sabato sera al tramonto, e passò tutta la notte dentro o vicino la tomba, in attesa del suo prossimo evento più importante.
L’Offerta dei Covoni sembra sia avvenuta alle 9 a.m., di Sabato mattina, con la festa della Pasqua ebraica. Era fatta dall’adoratore insieme al sacerdote (Es. 29:24-25). Sappiamo che i samaritani ed i sadducei osservavano un Covone ed una Pentecoste domenicale, derivate dalle tradizioni dei Farisei, nel giudaismo rabbinico. Questo è un fattore storico importante. I giudei non osservavano i Covoni poiché celebravano una Pentecoste del 6 Sivan., che veniva dalle tradizioni dei Farisei nel giudaismo rabbinico, dopo la distruzione del Tempio. Sappiamo che i samaritani osservavano il 14 ed il 15, il concetto dei Covoni e contavano l’omer dalla domenica alla festa. Così nella struttura del periodo del Tempio, dappertutto ed anche dai samaritani si osservava sempre la Pentecoste di domenica. La Chiesa antica osservava la Pentecoste di domenica. Soltanto i giudei osservavano il 6 Sivan e soltanto dopo che il Tempio fu distrutto.
Il Giudaismo moderno non si comporta così. La Pentecoste era quindi considerata a partire da questo giorno. Questa (quella sadducea) posizione fu sostenuta fino alla distruzione del Tempio nel 70 d.C. (vedi F.F. Bruce, art. Calendar, The illustrated Bible Dictionary, ed. di J.D. Douglas e N. Hillyer, IVP, 1980, Vol. 1, p. 225). Dopo la diaspora, la posizione dei Farisei divenne una pratica accettata ed il conflitto si nota nel Mishnah (Ag. 2:4). Da quello che si capisce, i Covoni dopo la diaspora avvenivano nel primo Giorno Santo del Pane Azzimo, e quindi la Pentecoste cadeva in un giorno, e precisamente, il 6 Sivan. Questa pratica non fu seguita durante i giorni dei sacerdoti del Tempio e fino al 70 d.C., quindi fino al tempo di Cristo.
E’ forse importante notare che la parola Shibboleth in Ebraico significava sia corso del fiume (Is. 27:12; Sal. 69:2,15) ed anche spiga di grano (Gn. 41:5-7, 22-24, 26 e seguenti; Ruth 2:2; Gb. 24:24; Is. 17:5) o mazzo di ramoscelli (Zc. 4:12). I gileaditi probabilmente lo pronunciavano Thibboleth (o forse con un accento gutturale sh) (vedi ISBE, art. Shibboleth, Vol. 4, p. 478). Cristo era sia il corso del fiume che il primo dei grani raccolti. La parola in Levitico 23 è tuttavia basata sull’omer che significa un piccolo mucchio (di grano tagliato).
Avremo il momento dell’Offerta dei Covoni da
Levitico 23.
Levitico 23:9-14 9 Il Signore aggiunse a Mosè: 10 "Parla agli Israeliti e ordina loro: Quando sarete entrati nel paese che io vi dò e ne mieterete la messe, porterete al sacerdote un covone, come primizia del vostro raccolto; 11 il sacerdote agiterà con gesto rituale il covone davanti al Signore, perché sia gradito per il vostro bene; il sacerdote l'agiterà il giorno dopo il sabato. 12 Quando farete il rito di agitazione del covone, offrirete un agnello di un anno, senza difetto, in olocausto al Signore. 13 L'oblazione che l'accompagna sarà di due decimi di efa di fior di farina intrisa nell'olio, come sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave in onore del Signore; la libazione sarà di un quarto di hin di vino. 14 Non mangerete pane, né grano abbrustolito, né spighe fresche, prima di quel giorno, prima di aver portato l'offerta al vostro Dio. E' una legge perenne di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. (RSV)
Questo è un punto importante. E’ da questa offerta del Pane Azzimo in poi, che durante la Festa viene mangiato il nuovo raccolto nel pane e come grano. Dall’offerta mattutina nella domenica della Festa dei Covoni (si pensa sia avvenuta alle 9 a.m.), si può mangiare, il pane, il grano secco (i.e. arrostito) o le spighe verdi di grano del nuovo raccolto. In altre parole, dalla Pasqua ebraica si mangia il pane azzimo con la Pasqua ebraica. Secondo questo testo si potrebbe presumere dal 15 Nisan, non si mangi pane, neanche pane azzimo. Secondo i rabbini era il pane del nuovo raccolto (Abramo ibn Esdra Socino). Questa spiegazione afferma che la manna cessò l'indomani della Pasqua ebraica a Canaan, in cui mangiarono de' prodotti del paese (Gs. 5:12). E’ chiaro che l’indomani della Pasqua ebraica, nella nuova terra di Canaan, veniva mangiato il vecchio grano (Gs. 5:11). Quindi, la distinzione fatta da ibn. Esdra del nuovo e del vecchio grano, e quella corretta. Il nuovo grano ed il nuovo raccolto, non possono essere mangiati se non dopo l’Offerta dei Covoni dopo il Sabbath. L’Offerta dei Covoni è fatta dopo il Sabbath settimanale (o Shabbat) e non nel Shabbatown dei Giorni Santi. Il metodo con cui si contano le settimane per sette Sabbath settimanali, rende impossibile l’offerta e quindi che la Festa della Pentecoste, avvenga in un altro giorno, diverso dal primo giorno della settimana, o domenica, sia nella Pasqua ebraica che nella Pentecoste.
Quest’Offerta dei Covoni è la prima delle primizie, accompagnata dalle offerte, letteralmente un pasto offerto di pane e vino. L’egli-agnello era naturalmente Cristo.
L’offerta dell’egli-agnello e le primizie simboleggiano Cristo come primizia che sale in cielo dal suo Padre. Confrontate il passaggio che riguarda Maria Maddalena. In Giovanni 20:1, 14-18, vediamo che Cristo aspettò quella notte. Egli fu resuscitato e stava aspettando per salire al Padre, e ciò avvenne nella domenica mattina. La resurrezione non avvenne di Domenica mattina. Avvenne di domenica notte, e Cristo attese fino alla domenica mattina, pronto per salire in cielo.
Giovanni 20:1 Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.(RSV)
Luca 24:1 Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. (KJV)
Giovanni 20:15-17 15 Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?". Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo". 16 Gesù le disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro! 17 Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro". (RSV)
Esodo 29:24-27 24 Metterai il tutto sulle palme di Aronne e sulle palme dei suoi figli e farai compiere il gesto di presentazione proprio dell'offerta agitata davanti al Signore. 25 Poi riprenderai ogni cosa dalle loro mani e la brucerai in odore soave sull'altare, sopra l'olocausto, come profumo gradito davanti al Signore: è un'offerta consumata dal fuoco in onore del Signore. 26 Prenderai il petto dell'ariete dell'investitura di Aronne e compirai il gesto di presentazione dell'offerta, agitandola davanti al Signore: sarà la tua porzione. 27 Consacrerai il petto, presentato con il gesto dell'offerta, e la coscia del contributo, prelevati dall'ariete dell'investitura: queste cose saranno di Aronne e dei suoi figli. (RSV)
Levitico 7:5-7 5 Il sacerdote brucerà tutto questo sull'altare come sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore. Questo è un sacrificio di riparazione. 6 Ogni maschio di famiglia sacerdotale ne potrà mangiare; lo si mangerà in luogo santo; è cosa santissima. 7 Il sacrificio di riparazione è come il sacrificio espiatorio; la stessa legge vale per ambedue; la vittima sarà del sacerdote che avrà compiuta l'espiazione. (RSV)
Levitico 7:29-31 29 "Parla agli Israeliti e dì loro: Chi offrirà al Signore il sacrificio di comunione porterà una offerta al Signore, prelevandola dal sacrificio di comunione. 30 Porterà con le proprie mani ciò che deve essere offerto al Signore con il fuoco: porterà il grasso insieme con il petto, il petto per presentarlo con il rito d'agitazione davanti al Signore. 31 Il sacerdote brucerà il grasso sopra l'altare; il petto sarà di Aronne e dei suoi figli. (RSV)
Continua il concetto della consacrazione del sacerdozio dai sacrifici
dei Figli d’Israele, come rivelato da Esodo 29. La consacrazione e lo sfamare
il sacerdozio è sviluppato dalle offerte consegnate come Sacrifici di Comunione
che simboleggiano quindi il Messia.
Levitico 7:32-34 32 Darete anche in tributo al sacerdote la coscia destra dei vostri sacrifici di comunione. 33 Essa spetterà, come sua parte, al figlio di Aronne che avrà offerto il sangue e il grasso dei sacrifici di comunione. 34 Poiché, dai sacrifici di comunione offerti dagli Israeliti, io mi riservo il petto della vittima offerta con l'agitazione di rito e la coscia della vittima offerta con l'elevazione di rito e li dò al sacerdote Aronne e ai suoi figli per legge perenne, che gli Israeliti osserveranno. (KJV)
Il Messia era inteso come il
Messia di Aronne quando venne per la prima volta. Egliera il sacerdote Messia.
I Manoscritti del Mar Morto confermano che la visione del Messia era quella con
due avventi (vedi G. Vermes I Manoscritti
del Mar Morto in Inglese, re Damascus Rule VII e il frammento da Cave IV).
Il Messia riconciliò tutti questi sacrifici e ci riconciliò come sacerdozio.
Egli ci riconciliò come sacerdozio attraverso queste offerte. Questo testo
conferma quello che dice Esodo 29
Levitico 8:27-29 27 Poi mise tutte queste cose sulle mani di Aronne e sulle mani dei suoi figli e le agitò con l'agitazione rituale davanti al Signore. 28 Mosè quindi le prese dalle loro mani e le bruciò sull'altare sopra l'olocausto: sacrificio di investitura, di soave odore, sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore. 29 Poi Mosè prese il petto dell'ariete e lo agitò come offerta da agitare ritualmente davanti al Signore; questa fu la parte dell'ariete dell'investitura toccata a Mosè, come il Signore gli aveva ordinato. (RSV)
Parliamo della sequenza delle offerte. Questo è un altro aspetto
dell’agitazione rituale, che consacra il sacerdozio ed i profeti.
Levitico 9:21 I petti e la coscia destra, Aronne li agitava davanti al Signore come offerta da agitare secondo il rito, nel modo che Mosè aveva ordinato. (RSV)
Mostra la continuazione di questo concetto di riconciliazione del sacerdozio.
Levitico 10:14-15 14 Il petto della vittima offerta da agitare secondo il rito e la coscia da elevare secondo il rito, li mangerete tu, i tuoi figli e le tue figlie con te in luogo mondo; perché vi sono stati dati come parte tua e dei tuoi figli, tra i sacrifici di comunione degli Israeliti. 15 Essi presenteranno, insieme con le parti grasse da bruciare, la coscia della vittima da elevare secondo il rito e il petto da agitare secondo il rito, perché siano agitati davanti al Signore; questo spetterà a te e ai tuoi figli con te, per diritto perenne, come il Signore ha ordinato". (RSV)
Fuori dal concetto dell’agitazione rituale, al
sacerdozio fu dato un onore, che è una parte dell’agitazione rituale. Ora
questa parte si estende agli eletti, e mostra una riconciliazione di noi con
Cristo, come parte dell’agitazione rituale.
Levitico 14:12-20 12 Il sacerdote prenderà uno degli agnelli e l'offrirà come sacrificio di riparazione, con il log d'olio, e li agiterà come offerta da agitare secondo il rito davanti al Signore. 13 Poi immolerà l'agnello nel luogo dove si immolano le vittime espiatorie e gli olocausti, cioè nel luogo sacro poiché il sacrificio di riparazione è per il sacerdote, come quello espiatorio: è cosa sacrosanta. 14 Il sacerdote prenderà sangue del sacrificio di riparazione e bagnerà il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro. 15 Poi, preso l'olio dal log, lo verserà sulla palma della sua mano sinistra; 16 intingerà il dito della destra nell'olio che ha nella sinistra; con il dito spruzzerà sette volte quell'olio davanti al Signore. 17 E del rimanente olio che tiene nella palma della mano, il sacerdote bagnerà il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice della destra e l'alluce del piede destro, sopra il sangue del sacrificio di riparazione. 18 Il resto dell'olio che ha nella palma, il sacerdote lo verserà sul capo di colui che si purifica; così farà per lui il rito espiatorio davanti al Signore. 19 Poi il sacerdote offrirà il sacrificio espiatorio e compirà l'espiazione per colui che si purifica della sua immondezza; quindi immolerà l'olocausto. 20 Offerto l'olocausto e l'oblazione sull'altare, il sacerdote eseguirà per lui il rito espiatorio e sarà mondo. (RSV)
Questo testo afferma in breve in cosa consisteva il sacrificio di Gesù Cristo. Questo sacrificio era fatto con il sangue per purificare gli individui d’Israele ed era il ruolo del sacerdozio. Cristo adempì questo sacrificio con il suo stesso sangue (ed il sangue è la vita della carne) e ci purificò una volta per tutte. Il sangue di Cristo era simbolicamente sul suo orecchio, dalla corona di spine, sul suo pollice e sulle dita dei piedi, dai chiodi della croce. Da questo momento gli eletti sono autorizzati come sacerdoti a mediare per Israele. Quando affermiamo che Cristo espiò per noi, è la forma e l’adempimento del sacrificio ed il sistema in cui egli espiò.
Levitico 14:21-24 21 Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aronne, con qualche deformità, si accosterà ad offrire i sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore. Ha un difetto: non si accosti quindi per offrire il pane del suo Dio. 22 Potrà mangiare il pane del suo Dio, le cose sacrosante e le cose sante; 23 ma non potrà avvicinarsi al velo, né accostarsi all'altare, perché ha una deformità. Non dovrà profanare i miei luoghi santi, perché io sono il Signore che li santifico". 24 Così parlò ad Aronne, ai suoi figli e a tutti gli Israeliti. (RSV)
Levitico 23:11-14 11 il sacerdote agiterà con gesto rituale il covone davanti al Signore, perché sia gradito per il vostro bene; il sacerdote l'agiterà il giorno dopo il sabato. 12 Quando farete il rito di agitazione del covone, offrirete un agnello di un anno, senza difetto, in olocausto al Signore. 13 L'oblazione che l'accompagna sarà di due decimi di efa di fior di farina intrisa nell'olio, come sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave in onore del Signore; la libazione sarà di un quarto di hin di vino. 14 Non mangerete pane, né grano abbrustolito, né spighe fresche, prima di quel giorno, prima di aver portato l'offerta al vostro Dio. E' una legge perenne di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. (RSV)
Levitico 23:15-17 15 Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno che avrete portato il covone da offrire con il rito di agitazione, conterete sette settimane complete. 16 Conterete cinquanta giorni fino all'indomani del settimo sabato e offrirete al Signore una nuova oblazione. 17 Porterete dai luoghi dove abiterete due pani per offerta con rito di agitazione, i quali saranno di due decimi di efa di fior di farina e li farete cuocere lievitati; sono le primizie in onore del Signore. (RSV)
Levitico 23:18 Oltre quei pani offrirete sette agnelli dell'anno, senza difetto, un torello e due arieti: saranno un olocausto per il Signore insieme con la loro oblazione e le loro libazioni; sarà un sacrificio di soave profumo, consumato dal fuoco in onore del Signore. (RSV)
Levitico 23:19-20 19 Offrirete un capro come sacrificio espiatorio e due agnelli dell'anno come sacrificio di comunione. 20 Il sacerdote agiterà ritualmente gli agnelli insieme con il pane delle primizie come offerta da agitare davanti al Signore; tanto i pani, quanto i due agnelli consacrati al Signore saranno riservati al sacerdote. (RSV)
Matteo 18:18-20 18 In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo. 19 In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. 20 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro". (RSV)
Numeri 5:25 il sacerdote prenderà dalle mani della donna l'oblazione di gelosia, agiterà l'oblazione davanti al Signore e l'offrirà sull'altare; (KJV)
Numeri 6:13-27 13 Questa è la legge del nazireato; quando i giorni del suo nazireato saranno compiuti, lo si farà venire all'ingresso della tenda del convegno; 14 egli presenterà l'offerta al Signore: un agnello dell'anno, senza difetto, per l'olocausto; una pecora dell'anno, senza difetto, per il sacrificio espiatorio, un ariete senza difetto, come sacrificio di comunione; 15 un canestro di pani azzimi fatti con fior di farina, di focacce intrise in olio, di schiacciate senza lievito unte d'olio, insieme con l'oblazione e le libazioni relative. 16 Il sacerdote presenterà quelle cose davanti al Signore e offrirà il suo sacrificio espiatorio e il suo olocausto; 17 offrirà l'ariete come sacrificio di comunione al Signore, con il canestro dei pani azzimi; il sacerdote offrirà anche l'oblazione e la libazione. 18 Il nazireo raderà, all'ingresso della tenda del convegno, il suo capo consacrato; prenderà i capelli del suo capo consacrato e li metterà sul fuoco che è sotto il sacrificio di comunione. 19 Il sacerdote prenderà la spalla dell'ariete, quando sarà cotta, una focaccia non lievitata dal canestro e una schiacciata senza lievito e le porrà nelle mani del nazireo, dopo che questi si sarà raso il capo consacrato. 20 Il sacerdote le agiterà, come offerta da farsi secondo il rito dell'agitazione, davanti al Signore; è cosa santa che appartiene al sacerdote, insieme con il petto dell'offerta da agitare ritualmente e con la spalla dell'offerta da elevare ritualmente. Dopo, il nazireo potrà bere il vino. 21 Questa è la legge per chi ha fatto voto di nazireato, tale è la sua offerta al Signore per il suo nazireato, oltre quello che i suoi mezzi gli permetteranno di fare. Egli si comporterà secondo il voto che avrà fatto in base alla legge del suo nazireato". 22 Il Signore aggiunse a Mosè: 23 "Parla ad Aronne e ai suoi figli e riferisci loro: Voi benedirete così gli Israeliti; direte loro: 24 Ti benedica il Signore e ti protegga. 25 Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. 26 Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace. 27 Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò". (RSV)
Non per caso, qui il brillare del volto del Signore sul popolo avrà luogo dopo i voti del nazireo e d’agitazione rituale per la riconciliazione del nazireo. L’obiettivo dei voti del nazireo era di riconciliare e d’avvicinarsi più spiritualmente a Dio, poiché la legge stessa non ti può riconciliare a Dio. Con i voti del nazireo, una persona poteva avvicinarsi di più a Dio, sotto l’Antico Testamento. Il tentativo era dunque fatto rasando la testa, prendendo il vino e rendendosi ritualmente puri per avvicinarsi il più possibile alla legge fisica. Giovanni fu nazireo per dimostrare la transizione di questo processo nel messianico. Cristo non fu nazireo. Egli tagliò i suoi capelli come richiesto dalla legge e bevve del vino fermentato (vedi il documento Il vino nella Bibbia [188]). Ognuno doveva distinguersi e questo era il processo e l’obiettivo per avvicinarsi a Dio. Sansone fu contraddistinto come nazireo dalla sua nascita, in modo che lo Spirito Santo nelle sue sequenze potesse essere dimostrato in lui per tutta la sua vita (vedi il documento Sansone ed i Giudici [073]). Ciò dimostrerà il potere e la sequenza dell’opera dello Spirito Santo, quello che fece come nazireo è ciò che compie senza andare attraverso i voti del nazireo. Non abbiamo motivo di essere nazirei, poiché nell’agitazione rituale, Cristo ci riconciliò come nazirei fino a farci mangiare e bere del pane e del vino di Gesù Cristo. Il nazireo si astenne letteralmente dal vino poiché non aveva lo Spirito Santo, ed era riconciliato come stadio iniziale, per mostrarci che non possono riconciliarsi senza Cristo e che lo Spirito Santo non era presente nel nazireo di per se. Questa purificazione rituale era il modo per avvicinarsi il più possibile. Eppure non si può prendere dallo Spirito Santo, neanche attraverso i voti del nazireo, a meno che Dio non conceda questo privilegio a qualche individuo, come a Sansone. Cristo ci riconciliò in modo che potessimo prendere dello Spirito Santo, rappresentato dal vino, e potessimo diventare parte del corpo di Cristo, simboleggiato dal pane, senza passare attraverso la rasatura della testa, mettendo da parte e prendendo il rituale dell’agitazione. Attraverso il sacrificio di Cristo, egli riconciliò noi in quanto nazirei a Dio. Il voto di un nazireo non può più essere applicato a noi. Per noi è senza significato poiché in realtà riduce il nostro status e non lo eleva. Noi siamo nazirei a Dio una volta per tutte. Tutto ciò fu fatto in Cristo.
Per questo, la luce del volto di Dio brilla su di noi, ed il nome di Dio è posto su di noi come parte dei figli d’Israele. Questo è il significato del testo in Numeri 6:27. Il nome del nostro Dio è posto su di noi - sulle nostre teste e sulla nostra mano destra.
Numeri 18:8-10 8 Il Signore disse ancora ad Aronne: "Ecco, io ti dò il diritto a tutte le cose consacrate dagli Israeliti, cioè a quelle che mi sono offerte per elevazione: io le dò a te e ai tuoi figli, come diritto della tua unzione, per legge perenne. 9 Questo ti apparterrà fra le cose santissime, fra le loro offerte consumate dal fuoco: ogni oblazione, ogni sacrificio espiatorio e ogni sacrificio di riparazione che mi presenteranno; sono tutte cose santissime che apparterranno a te e ai tuoi figli. 10 Le mangerai in luogo santissimo; ne mangerà ogni maschio; le tratterai come cose sante. (RSV)
Le Offerte elevate e tutte le cose permesse ai Figli d’Israele furono piazzate all’interno del sacerdozio. Ciò fu trasferito quando la maggior parte dei Santuari furono istituiti come sassi viventi degli eletti. Quando il tempio fu rimosso fu anche rimossa l’autorità del sacerdozio e l’ordine di Melchisedek rimpiazzato con quello d’Aronne. Tutte queste cose furono quindi trasferite a noi. Diventammo sacerdoti di Dio attraverso Gesù Cristo. Noi siamo il tempio di Dio come sassi viventi.
Numeri 18:11-18 11 Questo ancora ti apparterrà: i doni che gli Israeliti presenteranno con l'elevazione e tutte le loro offerte fatte con il rito di agitazione; io le dò a te, ai tuoi figli e alle tue figlie con te per legge perenne. Chiunque sarà mondo in casa tua ne potrà mangiare. 12 Ti dò anche tutte le primizie che al Signore offriranno: il meglio dell'olio, il meglio del mosto e del grano. 13 Le primizie di quanto produrrà la loro terra che essi presenteranno al Signore saranno tue. Chiunque sarà mondo in casa tua ne potrà mangiare. 14 Quanto sarà consacrato per voto di sterminio in Israele sarà tuo. 15 Ogni essere che nasce per primo da ogni essere vivente, offerto al Signore, così degli uomini come degli animali, sarà tuo; però farai riscattare il primogenito dell'uomo e farai anche riscattare il primo nato di un animale immondo. 16 Quanto al riscatto, li farai riscattare dall'età di un mese, secondo la stima di cinque sicli d'argento, in base al siclo del santuario, che è di venti ghera. 17 Ma non farai riscattare il primo nato della vacca, né il primo nato della pecora, né il primo nato della capra; sono cosa sacra; verserai il loro sangue sull'altare e brucerai le loro parti grasse come sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore. 18 La loro carne sarà tua; sarà tua come il petto dell'offerta che si fa con la agitazione rituale e come la coscia destra (RSV)
Questa sequenza parla di tutto ciò che è mondo in Israele, ed i primogeniti sono mondi. Queste offerte e questi sacrifici sono simbolici. I vini e le offerte di vino sono gli eletti. Solo coloro che sono battezzati nel corpo di Gesù Cristo sono mondi in termini di sacrifici e d’offerte. Ciò che questo prefigurava era il concetto di essere mondo in Israele, essendo accettabile da Dio. Tutte queste offerte prendono il concetto dell’essere agitato dinanzi al Signore, in modo che essi vengano davanti al volto di Dio e quindi siano presi nel sistema. Cristo iniziò la sequenza d’agitazione, le primizie in questa domenica, una sequenza di offerte, una dietro l’altra attraverso tutto, fino a che il tempo dei gentili fosse stato completato e tutti i 144000 in Israele fossero stati numerati, battezzati, redenti ed agitati dinanzi al Signore. Quando l’ultimo di noi è tirato fuori dalle nazioni, arriverà la fine.
In Apocalisse l’angelo afferma non devastate la terra fino a che il numero
dei nostri fratelli non avrà ricevuto il sigillo (Ap. 7:3). Cristo era la
primizia della raccolta d’orzo, simboleggiata dal suo servizio e dalla sua
agitazione rituale della domenica. Attraverso quest’azione egli avviò una
catena di eventi che avrebbero portato fuori un esercito di sacerdoti. Li
avrebbe separati e consacrati a Dio. Avrebbe preparato noi per il Millennio.
Questo è il significato del servizio ed inizia, non per caso, il conteggio
della Pentecoste. La Pentecoste è un simbolo di redenzione degli eletti della
prima resurrezione.