Chiese Cristiane di Dio
[243]
La Preesistenza di Gesù Cristo
[243]
(Edizione 2.1 19980404 - 19980822)
L’Unitarismo radicale nega la preesistenza non fisica di Gesù Cristo, sostenendo che la sua esistenza cominciò dalla nascita attraverso Maria. Il Binitarismo cerca di attribuire la natura divina a due persone. Il Diteismo afferma l’esistenza di due dei dall’eternità. Alcune persone passano dal Binitarismo al Diteismo non comprendendo queste dottrine o le loro origini. Qual’è la posizione della Bibbia?
Christian Churches of God
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La Preesistenza di Gesù Cristo [243]
La questione sulla preesistenza di Gesù Cristo è attualmente divisa in due parti. Da un lato c’è la questione della preesistenza come e con Dio, prima dell’inizio della creazione. In altre parole si pensava che egli fosse esistito prima della creazione spirituale. Dall’altro, il fatto che Cristo fosse esistito come essere spirituale prima di diventare umano come nell’incarnazione. In questo documento si tratta la posizione secondo cui egli era preesistito prima della creazione fisica, ma non era l’unico vero Dio.
La Bibbia afferma chiaramente l’esistenza di un unico Vero Dio che mandò sulla terra Gesù Cristo (Gv. 17:13). La Bibbia sostiene anche che nessun uomo Lo ha mai visto o potrà mai vederlo poiché egli risiede in una luce inavvicinabile. Solo Lui è immortale (1Tm. 6:16) (vedi il documento L’Immortalità [165]). Questo aspetto viene esaminato ulteriormente in seguito. Quindi Cristo non ha una preesistenza uguale all’esistenza di Dio. Dio nella sua costante perpetuità era solo. Tuttavia la Bibbia specifica anche che Cristo era esistito come essere spirituale, prima che la terra fosse fondata.
L’apostolo Giovanni dichiarò, in forma narrativa, la preesistenza di Cristo. Giovanni 1:1 è presentato dai Trinitari come:
Giovanni 1:1 1 In principio era la Parola, la Parola era presso Dio e la Parola era Dio. (KJV)
Sappiamo che questa è una traduzione errata tratta dal Peshitta ed era il modo in cui venivano anticamente interpretati i testi. Il Peshitta mostra che le cose stanno in questo modo, anche se la traduzione di Lamsa, che tenta di conformarsi alla posizione Trinitaria, presenta il testo così:
In principio era la Parola, e quella stessa Parola era presso Dio e la Parola era Dio.
Questo mostra la differente strutturazione delle parole dell’ultima proposizione. Il Concordant Literal New Testament mostra il vero significato letterale delle parole e la loro struttura dal greco. Le parole autentiche sono in grassetto, le parole aggiunte per il testo in inglese sono scritte normalmente.
In the beginning was the word, and the word was toward God, and God was the word. This was in the beginning toward God.
(In principio era la Parola, la Parola era presso Dio e la Parola era Dio. Egli era in principio presso Dio).
Il testo parla del rapporto e dell’orientamento della devozione di Gesù Cristo verso Dio. Continua in Giovanni 1:2.
All came into being through it, and apart from it not even one thing came into being which has come into being.
(tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.)
Dunque in questo caso il primo testo parla del logos come della parola. Nel periodo biblico la chiamavano Memra; infatti logos era il termine Greco e memra il termine ebraico per la parola di Dio secondo l’Antico Testamento.
Gli Unitari Radicali, i.e. coloro che negano l’esistenza di Cristo prima di Maria, affermano che non si trattava di Cristo ma di una forma immaginaria del potere di Dio come Sua espressione divina.
Giovanni, nel capitolo 1, spiega questo punto di vista in modo molto più dettagliato ostacolando questa interpretazione.
Giovanni parla di Giovanni Battista (riferendosi nuovamente al Concordant Literal New Testament) nei versi 1:6-14.
There came to be a man, commissioned by God. His name was John. This one came for a testimony, that he should be testifying concerning the light, that all should be believing through it. Not he was the light, but he came that he should be testifying concerning the light. It was the true light - which is enlightening every man - coming into the world.
In the world, He was, and the world came into being through Him, and the world knew Him not. To His own He came, and those who are His own accepted Him not. Yet whoever obtained Him, to them He gives the right to become children of God, to those who are believing in His name, who were begotten, not of bloods, neither of the will of the flesh, neither of the will of a man, but of God.
And the Word became flesh and tabernacles among us, and we gaze at His glory, a glory as of an only-begotten from the Father, full of grace and truth.
(Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E la Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.)
E il logtos si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. Esamineremo questo argomento più avanti.
In greco non esiste l’articolo indeterminativo (i.e. a = un) quindi deve essere dedotto ed inserito. Molti traduttori pensano che deve essere inserito in Giovanni 1:1 e tradotto nel seguente modo: and the word was a God. (la parola era un Dio). Questo punto di vista ha un valore come vedremo in Giovanni 1:18 ed in altri testi. In ogni caso, il verso 1:1 in Giovanni così come lo leggiamo normalmente è incorretto. Anche se l’ordine delle parole viene mantenuto, la corretta traduzione comprende il concetto di towards (verso) e non il concetto di with (con) come pensano i Trinitari.
Le lettere maiuscole per Him (Lui), etc. sono state aggiunte da A.E. Knoch, poiché le scritture onciali erano tutte con la lettera maiuscola e non è possibile quindi fare una distinzione. Il testo è mantenuto così com’egli lo ha tradotto.
Gli Unitari Radicali tentano di affermare questo testo come esempio del potere immaginario di Dio che diventa carne, al posto dell’essere che diventa carne. Questo argomento è al centro del loro errore.
Giovanni Battista afferma che Gesù Cristo è esistito prima di lui. C’è un’altra alterazione degli antichi testi in Greco, Receptus o Testi Adottati della Riforma, e dunque nella versione di King James (KJV) come vediamo da questi versi.
Giovanni 1:15-18 15 Giovanni gli rende testimonianza e grida: "Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me". 16 Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. 17 Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. 18 Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato. (KJV)
Giovanni afferma chiaramente che Cristo è esistito prima di lui. Sappiamo che Giovanni era sei mesi più vecchio di Gesù Cristo ed era dunque impossibile che Cristo fosse esistito fisicamente prima di lui. Perciò Giovanni parla di una preesistenza. Secondo i testi antichi si trattava di una preesistenza come dio, elohim o theoi, che fu alterata nel Receptus. Il Concordant Literal presenta il testo in questo modo:
John is testifying concerning Him and has cried, saying, "This was He of Whom I said, 'He Who is coming after me, has come to be in front of me,' for He was first, before me," for of that which fills Him we all obtained, and grace for grace. For the law through Moses was given; grace and truth came through Jesus Christ. God no one has ever seen. The only-begotten God, Who is in the bosom of the Father, He unfolds Him.
(Giovanni gli rende testimonianza e grida: "Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me". Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. 18 Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.)
Qui viene mostrata la struttura del testo in cui Giovanni affermava che Cristo fosse esistito prima di lui. Nel testo in Giovanni 1:18 in realtà si parla di monogenes theos che significa Dio Unigenito, ciò è dimostrato dal Greek English Interlinear di Marshall (è anche visto dal Peshitta in Aramaico). Dr. Hort scrisse un noto trattato sull’utilizzo del termine monogenes theos (On Monogenes Theos in Scripture and Tradition; cfr. anche il documento L’Immortalità [165]). Ci sono molte prove sulla correttezza del termine. Esse sono semplicemente ignorate dalla Cristianità tradizionale e dai Binitari che cercano di negare le implicazioni del testo.
Efesini 3:9 può essere usato per discutere della preesistenza.
Efesini 3:9 9 e di far risplendere agli occhi di tutti qual è l'adempimento del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, creatore dell'universo, tramite Gesù Cristo: (KJV, enfasi aggiunta)
Tuttavia, le parole tramite Gesù Cristo non esistono nei testi antichi e sono state inserite nella KJV dal Receptus e non compaiono nelle altre Bibbie (vedere la nota al v.9 nella Companion Bible).
Ebrei 1:1 fa notare che la creazione del mondo avvenne tramite Cristo.
Ebrei 1:1-2 1 Dio, che aveva gia parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, 2 in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche i mondi; (KJV, enfasi aggiunta)
In un certo senso, anche questo testo è stato tradotto in modo sbagliato, poiché la parola è aion e significa epoca, non mondi come l’Inglese di KJV cerca di suggerire (cfr. Companion Bible nota il v.2). Cristo venne posto in un livello più basso rispetto a quello degli angeli, ma non era sempre così. Ebrei 2:17 mostra che egli fu fatto come i suoi fratelli per essere un sommo sacerdote fedele e misericordioso.
Il Messia dichiarò la sua preesistenza anche in alcuni testi.
In Giovanni 5:37 vediamo che il Padre mandò Cristo e Cristo afferma che nessun uomo ha mai visto Dio o udito al sua voce. Così, i due testimoni di Giovanni affermano che nessuno ha visto Dio, tuttavia il termine elohim è usato dall’essere che parlò ai patriarchi ed ai profeti dell’Antico Testamento. Se quest’essere non era l’unico vero Dio, chi era?
Vedremo che poteva solo essere stato Cristo, ma in tutto l’Antico Testamento viene continuamente è chiaramente chiamato Angelo di Yahovah. Troveremo le prove di questo uso terminologico anche nel Nuovo Testamento.
C’è un altro aspetto che riguarda l’essere mandato, che bisogna esaminare.
Giovanni 13:3 3 Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, (KJV)
Per gli Unitari Radicali la terminologia era venuto da Dio significa semplicemente che fu generato come zigote nel grembo di Maria. I Binitari, al contrario, affermavano che c’era una forma di separazione tra lui e l’unico vero Dio. Questo punto di vista entrò originalmente nella Chiesa Cristiana con il nome di Modalismo, derivante dall’adorazione pagana del dio Attis. I seguaci che adoravano Attis consideravano il Padre ed il Figlio come funzione dell’unico Dio. Questa dottrina, fu adottata a Roma come Modalismo ma divenne Binitarismo dopo il Consiglio di Nicea nel 325 d.C. e quindi Trinitarismo nel 381 d.C. da Costantinopoli. Nel terzo e nel quarto secolo i sacerdoti di Attis a Roma si lamentavano che la Cristianità aveva rubato le loro dottrine (cfr. il documento Le Origini del Natale e della Pasqua [235]).
Giovanni 12:44 mostra che Cristo venne mandato da Dio.
Giovanni 12:44 44 Gesù allora gridò a gran voce: "Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato (KJV)
Questo sottintende un messaggio. Gli Unitari Radicali insistono che "dal grembo" era inteso in senso immaginario. Altri cambiano il rapporto cercando, di adeguare la nozione di unico vero Dio, ma di mantenere l’ovvia problematica del concetto di due esseri, l’uno subordinato all’altro. Tuttavia, Giovanni 3:17 mostra che egli fu mandato sulla terra dal Padre dimostrando dunque la preesistenza.
Giovanni 3:17 17 Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. (KJV)
Qui, la nozione ha mandato, deve essere esaminata in Greco. La parola è (SGD 649) apostello e significa riservare o mandare in missione. Il concetto di messaggio viene contemplato anche nel Concordant Literal New Testament. La parola (SGD 3992) pempo ha anche il significato di inviare nei testi. Dal concetto dell’uso e della forma si comunica il concetto di Inviare con movimenti ordinati degli incarichi temporanei.
Questo è il concetto utilizzato per esprimere le azioni di Dio nei confronti dell’uomo. L’incarnazione di Cristo fu un incarico temporaneo per Dio nel corso della salvezza.
Tuttavia, ci sono alcuni testi importanti che dichiarano la preesistenza di Cristo e spiegano il rapporto con Dio. Un significativo esempio ci viene dato da Filippesi 2:5-7. La traduzione in KJV è offuscata in malo modo per motivi Trinitari, ma la RSV sembra essere più onesta come versione.
Filippesi 2:5-10 5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; 7 ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, 8 umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. 9 Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; 10 perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; (RSV)
Il testo ha un significato chiaro in ebraico. Afferma in modo evidente che Cristo era nella forma o morphe di Dio, ma non bisognava pensare di eguagliarlo o dividerlo con la forza, come tentò di fare Satana. (cfr. Is. 14:12-14 e Ez. 28:6-15). Cristo umiliò (o svuotò) se stesso, divenne umano, e soffrì la morte su un palo o croce (vedi il documento La Croce: le sue Origini ed il suo Significato [039]). Questo documento afferma in modo evidente la preesistenza di Cristo. Un altro testo che spiega bene quest’argomento è Giovanni 17:5.
Giovanni 17:5 5 E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse. (KJV)
Dunque, Cristo sostiene la preesistenza in gloria prima dell’esistenza del mondo. Egli afferma una preesistenza uguale a quella dei figli di Dio nella creazione, come vediamo da Giobbe 38.4-7.
Giobbe 38:4-7 4 Dov'eri tu quand'io ponevo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza! 5 Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai, o chi ha teso su di essa la misura? 6 Dove sono fissate le sue basi o chi ha posto la sua pietra angolare, 7 mentre gioivano in coro le stelle del mattino e plaudivano tutti i figli di Dio? (KJV)
Sappiamo che Satana è il portatore di Luce o la Stella Mattutina del pianeta e sappiamo che Cristo deve succedergli come Stella Mattutina. I testi indicano che egli afferma una preesistenza a certi livelli con questi esseri (cfr. il documento Lucifero: Portatore di Luce e Stella Mattutina [223]).
Cristo disse anche: ho visto cadere Satana come una folgore dal Cielo (Lc. 10:18). Egli lo vide o non lo vide cadere? A quel tempo non era ancora salito in cielo poiché non era ancora morto. Lasciate che sorga da solo. Isaia ed Ezechiele riportano la caduta nei loro lavori. Dunque se Cristo non era preesistito non poteva aver visto questa caduta. Si poteva sostenere che fosse successo durante il viaggio nel deserto ma i testi dell’ AT parlano della caduta usando il passato (cfr. Is. 14:12). Questo potrebbe portare alla fantasiosa conclusione che Cristo non ebbe una preesistenza. Il fatto che ciò sia legato al Re di Babilonia come uomo, come alcuni apologeti affermano, rende triviale il potere della profezia.
Cristo è anche identificato come Signore del Sabbath. La sostanza di questo testo sta è che egli ci diede la Legge.
Matteo 12:8 8 Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato". (KJV)
Da questi testi, notiamo le allusioni alla preesistenza ed alla conoscenza del Padre.
Matteo 11:27 27 Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. (KJV)
Questa conoscenza sottintende anche una preesistenza come vediamo da Giovanni 17:24.
Nel nuovo Testamento Cristo viene posto allo stesso livello delle Stelle Mattutine dell’Esercito degli angeli come vediamo da Atti. In Atti 7, vediamo che un Angelo del Signore parlava con Mosè e stava con lui nel deserto (Atti 7:30, 35-39).
In questi versi Stefano identifica Cristo come l’Angelo del Signore sul Sinai e con la chiesa nel deserto.
Quando in Esodo 15:6 si parla della destra del Signore viene spiegato il fatto che Cristo nelle sue azioni, è l’Angelo di Yahovah dell’Antico Testamento. Infatti Cristo siede alla destra di Dio.
La versione dell’Antico Testamento dei settanta di Isaia 9:6 afferma che egli era l’Angelo del Grande Consiglio ed il Nuovo Testamento utilizza questo termine per Cristo.
Paolo afferma di essere accolto come un angelo di Dio ed addirittura come Gesù Cristo (Gal. 4:14).
In esodo, egli afferma che Cristo era nel deserto con Israele.
1Corinzi 10:1-4 1 Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, 2 tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare, 3 tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, 4 tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. (KJV)
Sostenere che Cristo era solamente un’idea nella mente di Dio, che nessuno ha visto, rende triviale l’uso della lingua e delle metafore nella Bibbia.
Giobbe 33:23-26 si riferisce all’Angelo dei Mille che riscattò l’uomo dall’abisso.
Giobbe 33:23-26 23 Ma se vi è un angelo presso di lui, un protettore solo fra mille, per mostrare all'uomo il suo dovere, 24 abbia pietà di lui e dica: "Scampalo dallo scender nella fossa, ho trovato il riscatto", 25 allora la sua carne sarà più fresca che in gioventù, tornerà ai giorni della sua adolescenza: 26 supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza, gli mostrerà il suo volto in giubilo, e renderà all'uomo la sua giustizia. (KJV)
Ancora una volta, la KJV è stata alterata nel suo significato, infatti solo Cristo è il mediatore ed il riscatto. La RSV è più coerente.
Giobbe 33:23-26 23 Ma se vi è un angelo per lui, un mediatore uno dei mille, per mostrare all'uomo cosa è giusto per lui, 24 abbia pietà di lui e dica: "Scampalo dallo scender nella fossa, ho trovato il riscatto", 25 lascia che la sua carne sia più fresca che in gioventù, lascia che torni ai giorni della suo vigore giovanile: 26 supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza, si mostrerà a lui in giubilo, e riferisce all'uomo la salvezza. (RSV)
Genesi 48:15-16 mostra anche che l’elohim o Dio di Giacobbe era l’Angelo della Redenzione.
Genesi 48:15-16 15 E così benedisse Giuseppe: "Il Dio, davanti al quale hanno camminato i miei padri Abramo e Isacco, il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto fino ad oggi, 16 l'angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi giovinetti! Sia ricordato in essi il mio nome e il nome dei miei padri Abramo e Isacco e si moltiplichino in gran numero in mezzo alla terra!". (KJV)
La Redenzione è una prerogativa di Cristo. Il Messia è il candidato stabilito per questa funzione. Il Messia sarebbe dunque preesistito come Angelo della Redenzione ed elohim di Giacobbe o Israele (cfr. Sal. 45:6-7 ed Eb. 1:8-9). Chiunque fosse questo elohim non era Eloah.
Genesi 7:1-16, vediamo che è l’elohim a dare ordini a Mosè. Yahovah chiuse anche Noè e la sua famiglia nell’arca e fu lo stesso Yahovah elohim a parlare con Adamo in Genesi 3:8.
Deuteronomio 32:8-9 mostra che Israele fu assegnata dal Dio Altissimo a Yahovah come sua regione. Questo testo fu alterato poco dopo il primo secolo dal Giudaismo rabbinico nel Testo Masoretico. Il cambiamento si nota nella KJV:
Deuteronomio 32:8-9 8 Quando l'Altissimo divideva i popoli, quando disperdeva i figli di Adamo, egli stabilì i confini delle genti secondo il numero degli Israeliti. 9 Perché porzione del SIGNORE è il suo popolo, Giacobbe è sua eredità. (KJV)
La versione del Vecchio Testamento dei Settanta (LXX), I Manoscritti del Mar Morto (MMM) e la Prima Epistola di Clemente mostra che originalmente era conforme ai figli di Dio, tradotti Angeli di Dio in Greco. La RSV traduce il testo in base agli antichi manoscritti:
Deuteronomio 32:8-9 8 Quando l'Altissimo diede ai popoli l’eredità, quando disperdeva i figli dell'uomo, egli stabilì i confini delle genti secondo il numero dei figli di Dio. 9 Perché porzione del SIGNORE è il suo popolo, Giacobbe è sua eredità. (KJV)
Il Signore secondo l’Ebreo è Yahovah a cui fu assegnata Israele come sua regione dal Dio Altissimo.
Abbiamo dunque stabilito, al di là di ogni dubbio, che il Nuovo Testamento, dalle parole di Cristo, degli apostoli e di Giovanni Battista in poi, sostiene che Cristo era preesistente. In realtà, egli disse (Gv. 8:58) prima che Abramo fosse, Io Sono. Questa era una dichiarazione della sua preesistenza ma viene anche considerata come una dichiarazione della sua divinità. Egli era Dio, era un angelo o era tutte e due le cose? La risposta, come vedremo, è che egli è tutte e due le cose. Com’è possibile che egli sia tutte e due le cose?
Il problema come vedremo risiede nell’Inglese, non nella lingua ebrea. Per Dio l’Inglese ha una sola parola, mentre l’Ebraico ne ha molte. Il problema risiede anche nella teologia dei Trinitari che deriva dall’antica teologia pagana. Anche la parola angelo significa semplicemente messaggero. Egli era un figlio di Dio e molti di essi erano organizzati sotto le Stelle Mattutine (Gb. 1:6; 2:1; 38:4-7).
In più sappiamo che alcuni testi sono semplicemente delle contraffazioni dei Trinitari. Alcuni esempi sono 1Timoteo 3:16; 1Giovanni 5:7; ed anche le cose aggiunte nei precedenti testi Alfa e Omega in Apocalisse (cfr. il documento L’Arca della Creazione di Dio Come Alfa e Omega [229] e le note ai testi in Companion Bible).
Dall’Antico Testamento sappiamo che il Dio Altissimo era l’unico vero Dio. Egli fu chiamato Yahovah degli Eserciti. Era conosciuto come Eloah. Dunque Eloah era il nome di Dio al singolare in Ebraico che in ogni caso non aveva il plurale. Sappiamo che Eloah, al singolare come unico vero Dio, era oggetto di adorazione nel Tempio. Da Giobbe 33:26 vediamo che Eloha era oggetto di preghiera.
Questa distinzione era considerata molto importante nei giorni dell’ultima restaurazione sotto Esdra e Neemia. Il Libro di Esdra stenta a mostrare la funzione e la posizione di Dio nella Bibbia. Il nome dell’unico vero Dio è Eloah e questo era il nome con cui egli fu conosciuto quando fu scritto il Pentateuco, infatti Eloah si ripete in più occasioni nel libro di Giobbe. Il libro di Giobbe viene apparentemente descritto da Mosè come probabilmente uno dei primi libri della Bibbia.
I Proverbi, nei versi 30:4-5, mostra che il nome dell’unico vero Dio è Eloah. Nel testo ci sono delle domande retoriche sul nome ed una distinzione tra il figlio e questo essere. Il nome Eloah viene citato nel verso successivo.
Da Esdra 4:23 ad Esdra 7.26 ci vengono mostrate la funzione ed il rapporto di Dio con il suo Tempio. Il Tempio è la casa dell’Eloah e non dell’Elohim. Gli elohim SONO le case dell’Eloah e questo è il motivo della rappresentazione simbolica del Tempio (cfr. 1Cor. 3:17). I profeti, profetizzano in nome dell’Eloah di Israele (Esdra 5:1). Zorobabele si alzò e costruì la Casa dell’Eloah con i profeti dell’Eloah ad aiutarlo (Esdra 5:2). Egli è il grande Eloah (Esdra 5:8). Egli è l’Eloah del cielo e della terra e noi siamo i suoi servi (Esdra 5:11). I nostri padri provocarono la collera dell’Eloah del cielo (Esdra 5:12).
Gli arredi sono quelli della Casa dell’Eloah (Esdra 5:14), che è in Gerusalemme (Esdra 5:15, 17; 6:3). Gli arredi del Tempio di Salomone erano gli stessi dell’Eloah e furono presi da Nabucodonosor e trasferiti nel Secondo Tempio (Esdra 6:5) che fu costruito al suo posto (Esdra 6:7). Gli olocausti venivano fatti all’Eloah dei cieli dai Suoi sacerdoti (Esdra 6:9-10). L’Eloah ha fatto risiedere là il suo nome (Esdra 6:12). Da Esdra 6:13-22 vediamo che la Casa dell’Eloah fu costruita per Lui. La festa del Pane Azzimo veniva celebrata qui per Lui ed i sacerdoti erano divisi secondo le loro classi per servirlo come era scritto nel libro di Mosè (Esdra 6:18). Essi celebravano la Pasqua ebraica il quattordici del primo mese (Esdra 6:19). La Legge è la Legge dell’Eloah (Esdra 7:14) ed Esdra era uno scrivano della Legge dell’Eloah (Esdra 7:12). Anche le offerte e le richieste venivano fatte all’Eloah (Esdra 7:14-16).
E’ la Sua volontà, la volontà dell’Eloah che predomina (Esdra 7:18) come Eloah del cielo (Esdra 7:21). E’ l’Eloah del cielo che ordina (Esdra 7:23). I Magistrati sono istituiti in suo nome e giudicano secondo le Sue leggi e coloro che non obbediscono devono essere giudicati prontamente (Esdra 7:25-26).
Per questo motivo coloro che agiscono in suo nome come suoi giudici, spirituali o fisici, sono chiamati elohim poiché sono un gruppo che agisce sotto la volontà dell’Eloah. E’ scritto: Non bestemmierai contro Dio [elohim] e non maledirai il principe del tuo popolo. (Es. 22:28).
Questi testi ci mostrano il rapporto tra l’Eloah ed il suo elohim. Egli è Padre ed essi sono tutti suoi figli (Gb. 1:6; 2:1) compreso Satana. Era per questa legge che l’arcangelo Michele non avrebbe inveito contro Satana quando disputava per il corpo di Mosè, ma avrebbe detto: ti condanni il Signore (cfr. Giuda 9)
Il termine padre e figli si basa sul rapporto unico in cui un gruppo deriva dall’altro. Questo fatto venne compreso da tutti in antichità. Il rapporto fa parte della famiglia. Questo è il motivo per cui Il Messia può essere fatto padre eterno da Isaia 9:6 come l’Angelo del Grande Consiglio (LXX). Ci sono molte paternità o famiglie in cielo ed in terra (Ef. 3:15). Dunque sostenere che la Bibbia non sottintende il fatto che Dio sia una famiglia di esseri come elohim, è notevolmente fuorviante. Tutta la struttura della Bibbia si basa sul rapporto familiare e tutta la struttura della legge dal primo al decimo comandamento si fonda sulla Famiglia di Dio. Non abbiamo forse tutti noi un solo Padre? Forse non ci ha creati un unico Dio? (Mal. 2:10).
La Shema si basa sullo Yahovah Elohenu. Dio disse a Mosè: Sono colui che Sono ( Es. 3:14 cfr. fn. Oxford Annotated RSV). L’Eloah stà diventando elohim. Egli stà diventando tutto in tutti (Ef. 4:6). Questa distinzione era anche fatta nello Chaldee: l’Eloah è Elahh e l’Elohim è l’Elahhin. Il termine Elahh divenne il fondamento del termine arabo Allah’h. Questa è la questione fondamentale analizzata nel riconoscimento della fede nell’Islam.: Non c’è Allah’h [Eloah] al di fuori dell’ Allah’h [Eloah]. Tutti gli elohim derivano dall’Eloah che è l’unico Grande Eloah del cielo, l’Elyon o Altissimo. Il termine Allah’h è usato nell’Islam solo perché non ammette affatto pluralità, escludendo Cristo e l’Esercito degli elohim dalla posizione di unico vero Dio.
L’angelo di Yahovah era un elohim nominato dall’Eloah. Dobbiamo tutti diventare elohim come l’Angelo di Yahovah che ci guida (Zc. 12:8). Questo fatto venne compreso dalla chiesa dei primi tempi che dichiarò la preesistenza di Cristo ed affermò che egli sarebbe diventato Theoi. Paolo disse che c’erano molti dei o theoi (theoi polloi) e molti Signori, sia in cielo che in terra (1Cor. 8:5). (ecco da dove deriva il termine hoi polloi). Infatti l’esercito caduto era stato confinato sulla terra quando Paolo pronunciò queste parole riferendosi al fedele Esercito Angelico. La parola Theoi è il plurale in Greco della parola theos o Dio. Questa è la differenza tra Eloah ed elohim, ma in Greco c’è un altro problema derivante dalla grammatica: l’articolo definito veniva usato per Dio e solamente theos era utilizzato per un singolo elohim, in particolar modo per Gesù Cristo o Satana etc. (cfr. Paolo si riferisce a Satana chiamandolo theos di questo mondo intendendo elohim di questo mondo (2Cor. 4:4). Il punto di vista secondo cui i riferimenti agli elohim o theos sono distinti nella Bibbia ( e secondo cui tutti diventeremo theoi) fu sostenuto da Giovanni a Policarpo, da Policrate con i suoi discepoli all’Europa con Ireneo (cfr. il documento L’antica teologia della Natura Divina [127]). La chiesa apprende questo concetto nella Riforma e ci si riferisce a tale argomento ed ai cosiddetti Soncinesi nella nota del Commento di Heyduk del 1851 sul Douai, la Bibbia Cattolica, per la pubblicazione nel Regno Unito ed in generale per coloro che parlano Inglese. Solo l’Ha Elohim o l’Ho Theos era l’unico vero Dio.
E’ dunque da questo singolo Eloah che otteniamo la parola elohim. La parloa plurale elohim si riferisce ad un consiglio come vediamo in Salmi (cfr. la struttura nella Dichiarazione del Credo della Fede Cristiana [A1] CCG, 4° ediz., 1996, pp. 2-6, 12, 27; ed anche il documento Giosuè, il Messia, il Figlio di Dio [134]).
La Bibbia è chiara sul fatto che l’elohim subordinato in Salmi 45:6-7 era Gesù Cristo (cfr. Eb. 1:8-9). Osea sostiene che questo elohim era l’angelo in lite con Giacobbe (Os. 12:3-4). Sappiamo anche che questo angelo è l’elohim a capo della famiglia di Davide (Zc. 12:8) (cfr. il documento L’Eletto come Elohim [001]). Sappiamo che egli è chiamato Yahovah e fu mandato ad Israele dallo Yahovah degli Eserciti che è il Dio Altissimo (cfr. Zc. 2:3-11).
Dunque abbiamo due Yahovah uno dei quali è subordinato all’altro poiché è nominato dall’altro, e tutti e due sono elohim. Da Zaccaria 12:8 cosi come da Salmi 82:6 vediamo anche diventeremo tutti elohim. La logica è ovvia. Ci sono molti elohim ma un Eloah da cui deriva la parola elohim. La parola elohim, si riferisce in modo chiaro ad un essere chiamato Angelo del Signore in lite con Giacobbe o Angelo della Presenza che stava sul Sinai e che parlò con Mosè. L’Angelo del Signore era l’elohim che parlò con Abramo in Genesi 22:1-11.
Sappiamo anche che il termine Yahovah fu usato per più di un essere, come si vede dagli omaggi di Abramo agli angeli che vennero a trattare con Sodoma (Gn. 18:2 e seguenti). In questo caso i tre esseri tradotti come uomini in Inglese, erano elohim. In realtà il testo in Ebreo afferma: vide tre uomini [‘enowshim o mortali] che stavano in piedi presso di lui. Egli corse verso di loro e gli si rivolse come adoni (Gn. 18:2-3; cfr. Green’s Interlinear Bible). La Bibbia identifica in modo evidente questi tre esseri con il termine di adoni che per altri può essere Signore (come da Sara ad Abramo). Tutti erano angeli e nessuno di essi era Dio il Padre, che nessuno ha mai visto. Tuttavia i testi originali mostrano che vengono intesi come Yahovah in Genesi 18:27,30,32. In questi tre versi ci sono tre dei 134 cambiamenti fatti nell’AT dai Soferim, in cui si alterarono i testi con il termine Adonai.
Uno di questi esseri probabilmente era Gesù Cristo ma anche gli altri due erano esseri divini. Gli esseri sono tutti identificati come Yahovah e quindi elohim, come vedremo. Essi vengono deliberatamente identificati in modo sbagliato dai Trinitari e dal Giudaismo rabbinico nei testi Masoretici (MT) quindi la KJV oscura questa posizione.
Tutta la struttura dell’Angelo di Yahovah è esaminata nel documento L’Angelo di YHVH [024].
Lo Shema viene anche usato in modo errato Shema Y’isroel Yahovah Elohenu Yahovah Echad. La parola elohenu è tradotta ed intende l’Elohim, sempre secondo i Trinitari o i Binitari che si basano sullo stesso ragionamento sbagliato che si ritrova negli altri testi. Per la stessa ragione, echad qui ha il significato di unito invece di significare il numero ordinale primo, che significa da solo o completamente in rapporto al numero delle entità (cfr. Strong SHD No. 259, vedi anche il documento Giosuè, il Messia, il Figlio di Dio [134]).
La Bibbia è abbastanza chiara sul fatto che ci sia un solo vero Dio che è il Dio Altissimo – Egli è lo Yahovah degli Eserciti chiamato anche Yahovih (SHD 3069). Yahovah è l’elohim di Israele che è l’Angelo del Signore.
Elohim è una parola al plurale e viene utilizzata per i figli di Dio, per dare ai Suoi figli la possibilità di essere Dio. In questo modo possiamo diventare elohim ma non potremo mai diventare l’unico Eloah. Nell’Antico Testamento ci sono almeno tre esseri che sono chiamati allo stesso momento Yahovah e nessuno di essi era l’Eloah o Dio Altissimo. Ci si riferisce a questi tre esseri come a degli angeli nella distruzione di Sodoma. Quando Abramo e Lot parlavano di essi li chiamavano Yahovah ed i Soferim alterarono i testi in Genesi 18:27, 30:32, 24 (ed in tutto in 134 parti) chiamandoli da Yahovah ad Adonai per mascherare il fatto che ci fossero molti Yahovah. Questi angeli venivano identificati, dai patriarchi e dai profeti, sia come Yahovah, che come Adonai, elohim ed angeli. Genesi 19:24 mostra che il termine Yahovah è usato in riferimento a due Yahovah la dove il testo dice:
Quand'ecco il Signore (Yahovah) fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore (Yahova). (cfr. noi dal v.13)
La logica della Bibbia è semplice. C’è solo un vero Dio ed Egli mandò Gesù Cristo (Jn. 17:3). Solamente l’unico vero Dio è Dio. Egli risiede in una luce inavvicinabile. Nessun uomo Lo ha mai visto, o potrà mai vederlo, o potrà mai udire la Sua voce. (Gv. 1:18; 5:37 1Tim. 6:16). Il Dio unigenito (monogenies theos o elohi (cfr. Marshall’s Interlinear ed il testo aramaico del Peshitta)) dichiarò (o disse; la parola Lui è stata aggiunta al testo in Inglese). Dunque Cristo e gli apostoli dissero che nessun uomo aveva mai visto o sentito l’Eloah (o Ha Elohim) e quello che era apparso ai profeti poteva non essere l’entità a cui ci si riferisce come Eloah o unico vero Dio.
Tuttavia, l’essere conosciuto come Yahovah-elohim apparve e parlò all’uomo dal tempo del Giardino dell’Eden in poi. Egli parlò all’elohim al plurale. (cfr. La Dottrina del Peccato Originale Parte 1 Il Giardino dell’Eden [246]).
Secondo una logica indiscutibile, ne segue che questo essere non poteva essere stato Il Dio Altissimo (Elyon) o Eloah. Il nome di questo essere Yahovah-elohim esprime il concetto plurale di elohim. Ora, a meno che Mosè, gli autori dei Salmi, Cristo, Giovanni e Paolo siano stati dei bugiardi, ci devono essere più elohim. Siamo venuti a conoscenza di questo anche tramite i testi ebrei in cui elohim è un termine plurale. Questi esseri non erano l’unico vero Dio.
Al di là di ogni discussione sembra che Cristo sia identificato come l’Angelo del Signore o come l’Angelo della Presenza che parlò con Mosè e che diede la legge sul Sinai. Anch’egli era l’angelo, come elohim, in lite con Giacobbe che salvò Agar come il Dio che vede ( cfr. Gn. 16:7-13). Egli era l’Angelo della redenzione in Genesi 48:15-16, il Riscatto ed il Mediatore di Giobbe 33:23-26. Questo essere era anche il Dio della Casa di Dio o l’El Bethel. I termini elohim, yahovah ed adonai sono senza dubbio plurali e si riferiscono a molteplici esseri che non sono l’unico vero Dio e che vengono anche descritti come angeli. La logica ci porta anche a dire che, se Cristo non è uno di questi esseri, il termine si riferisce ad un numero maggiore di esseri. Secondo le molteplici testimonianze dei testi del Nuovo Testamento, sembra comunque impossibile che Cristo non sia uno degli angeli dell’Antico Testamento.
Egli è mandato dallo Yahovah degli eserciti per salvare Sion. L’angelo che consegnò la profezia a Zaccaria disse di essere l’unico mandato dal Signore degli Eserciti per redimere Sion e l’unico mandato tra le nazioni per spogliarle. Da Apocalisse e dai Vangeli, quest’attività risiede nel Messia. Questo essere che parla agli ordini del Signore degli Eserciti può solo essere il Messia preesistente, altrimenti ci sarebbero due esseri a cui è data questa responsabilità, quando l’Apocalisse sembra assegnarla al Messia.
In modo simile, il Capitano dell’Esercito o il Capitano delle Armate del Signore che parlò con Giosuè è nella posizione che noi assegniamo a Cristo. Tutta la storia della Caduta di Gerico si riferisce al ritorno del Messia, alla restaurazione ed alla sottomissione delle nazioni al Messia, come vediamo dalla storia di Apocalisse (cfr. il documento La Caduta di Gerico [142]).
Cristo perciò non solo era preesistente, ma era l’elohim o Elohi di Israele, come Yahovah, mandato dallo Yahovih o Yahovah degli Eserciti, l’Elyon o Dio Altissimo. Egli, essendo l’unico vero Dio, è l’Eloah. Egli è l’oggetto di adorazione del Tempio come l’Ha Elohim, L’Elohim o Dio. Cristo non è l’unico vero Dio. Solamente questo essere, l’Eloah (Elahh per i caldei e Allah’h per l’Islam) restò da solo in eterno non avendo coevi o esseri che esistevano con Lui (cfr. il documento L’Antica Teologia della natura Divina [127]). L’Ha Elohim (o L’Elohim) era l’Eloah. Egli era il Dio del Messia che lo nominò e lo consacrò come elohim con l’olio della felicità insieme ai suoi compagni. (cfr. Sal. 45:6-7; Eb. 1:8-9) Cristo era fedele a colui che lo creò (cfr. Eb. 3:2 Marshall’s Greek English Interlinear RSV).
La dichiarazione del credo della chiesa antica viene espressa dal Credo di Ulfia vescovo dei Goti (341-381). Questo popolo seguiva questo credo molto tempo prima di Nicea; e lo stesso credo era sostenuto nella chiesa antica da Givanni ad Ireneo (cfr. Contro le Eresie ANF vol. 1). Spiega esattamente ciò che Tommaso dice.
Il Credo [381] di Ulfia, vescovo dei Goti, 341-81
Da A, Hahn, Symbole, 3 198
Io, Ulfia, vescovo e confessore, ho sempre creduto, ed in questa unica e vera fede rendo il mio testamento di fronte a Dio: Io credo che ci sia un Dio, il Padre, solo, ingenerato ed invisibile ed io credo nel Suo Unico Figlio ingenerato, nostro Signore e Dio, Creatore e Costruttore di tutto il creato, che nessuno eguaglia e che è l’unico Dio di tutto, che è anche il Dio del nostro Dio – una potenza che illumina e santifica in uno Spirito Santo – (come disse Cristo per avvisare i Suoi Apostoli: "Guardate, ho mandato al promessa del Mio Padre su di voi; ma voi risiedete nella città di Gerusalemme fino a quando non sarete vestiti dal potere dall’alto." Ed ancora; "Riceverete il potere che verrà su di voi con lo Spirito Santo") -Tutti [Re, ma] soggetti ed obbedienti in tutte le cose al [Suo] Dio e Padre…attraverso Cristo…nello Spirito Santo- C.A.A. Scott, Ulfia,109
Purtroppo anche qui alcuni errori si sono insinuati nella fede e Ulfia modificò la Bibbia e rimpiazzò il libro dei Re che era troppo bellicoso (cfr. B. Lehane, Early Celtic Christianity, Costable London, 1994, p.176).
Questo credo è basato sulla ideologia espressa da Salmi 45:6-7 ed Ebrei 1:8-9. Fu sostenuta dagli antichi apologisti come Ireneo a Lione nel secondo secolo. Questa teologia era sostenuta dai Goti, dai Vandali, dagli Alani, dagli Svevi, dagli Eruli, dai Britanni, dai Lombardi, dai Germani e da tutte le tribù del nord a cominciare dagli insegnamenti dei teologi e dei discepoli degli apostoli, centinaia di anni prima del Consiglio di Nicaea nel 325 d. C., in cui molti di questi vescovi erano presenti. L’eresia del Binitarismo cominciò da questo Concilio. Nel 381 a Costantinopoli fu dichiarata la Trinità dal sistema teologico di Basilio di Cappadocia, Gregorio di Nissa e Gregorio di Nazianzo. La distruzione della fede per opera dei Greci e dei Romani aveva iniziato ad avere il suo effetto. I Trinitari definirono in modo disonesto e scorretto il credo come Arianesimo, per dare l’impressione che la loro dottrina fosse più vecchia, e che questa fosse nata da Ario nel quarto secolo. I Trinitari definirono quindi di minore importanza la dottrina Unitaria dopo Ario (Arianesimo) ed Eusebio di Nicomedia (Eusebianesimo) ed altri vescovi più anziani di Ario (che non era presente a Nicea, essendo solo convocato), sostenendo che lo spirito era una creazione del figlio quando in effetti questa è la dottrina del Filioque presentata dal Concilio di Toledo dai Cattolici stessi nel sesto secolo. Anche i Greci rifiutarono questo punto di vista. Le persone che sostengono questa posizione come Ario sono deliberatamente disoneste o non sanno ciò che stanno dicendo.
Il nostro popolo nella chiesa ha sostenuto questo antico credo per duemila anni e molti sono morti sostenendo questa ideologia e verita (cfr. il documento Il Ruolo del quarto Comandamento nelle Chiese di Dio che nella Storia sostengono il Sabbath [170]).
Siamo stati attaccati e danneggiati a causa di questo, ma mai così tanto come nel ventesimo secolo. Chiesa dopo chiesa, anche nel migliore dei ministeri, la fede veniva compromessa senza persecuzioni ed apparentemente per approvazione sociale.
Per la chiesa, il Cristo preesistente non è l’Unico Vero Dio. Il Dr. Samuel Kohn dice:
La dottrina originale dei Sabbatari deriva dalla proclamazione dei Gesuiti e/o Unitari nel credo di un unico Dio:
Il primo ed altissimo principio di vera fede stà nel credere in un solo Dio (Die Sabbatharier in Siebenburgen ch.10, p. [47]).
Questo lavoro è stato ora tradotto in Inglese (vedi I Sabbatari di Transilvania [B3], CCG Publishing 1998, che rappresenta una lettura consigliata per mostrare la storia sulla posizione della chiesa. La negazione della dottrina sulla preesistenza di Gesù Cristo non sembra essere stata la dottrina delle principali chiese Sabbatarie nel corso dei secoli.
Le basi logiche e filosofiche della Preesistenza di Cristo
La negazione della preesistenza di Cristo, per strano che possa sembrare, è attualmente un altro aspetto delle dottrine pagane sull’adorazione del dio Attis, nella sua forma Binitaria, in cui il figlio è semplicemente un aspetto di Dio in apposizione all’aspetto di Padre. E’ un semplice cambiamento della dottrina che ha innanzitutto portato al Trinitarismo, anche se sembra essere opposto ad esso.
La posizione biblica è che Cristo, come uno degli elohim, svuotò se stesso e ritornò a Dio, che dunque lo mise in un grembo sotto forma di uomo.
Ciò poteva essere fatto da Satana e da tutto l’Esercito, ma Satana cercò di eguagliare Dio invece di obbedirgli. Per Cristo divenne necessario dimostrare la logica del piano di Dio direttamente. I Demoni sostennero la Trinità dall’inizio, nell’adorazione del Dio Trino. Essi negarono il fatto che Cristo fosse un aspetto di Dio, poiché era necessario per coprire i loro errori. La menzogna si impernia sul nostro destino. Diventeremo elohim come l’Angelo di Yahovah che è a capo di noi. (Zc. 12:8). Per dimostrare questo fatto, Cristo come Angelo di Yahovah ritornò spontaneamente a Dio e sotto i Suoi ordini assunse la forma umana. Questo era per dimostrare il modo in cui saremmo ritornati a Dio, e avremmo acquistato una nuova forma nella Resurrezione, mantenendo la stessa identità. Questo aspetto, da solo, mostra la potenza di Dio.
Allo stesso modo i demoni saranno portati nella fossa e moriranno, ritorneranno a Dio e saranno risorti come esseri umani nella seconda resurrezione, dove saranno riqualificati. La negazione della possibilità da parte dell’esercito angelico di essere portato nella fossa e morire come qualsiasi uomo (cfr. Is. Cap. 14 ed Ezek. cap. 28) è una limitazione dell’Onnipotenza di Dio. E’ una bugia demoniaca. La Trinità rappresenta una bugia studiata per contrastare la possibilità per gli eletti di diventare elohim o dei come fece Cristo. La negazione della preesistenza di Cristo è studiata per coprire la stessa bugia da altri punti di vista, come un pretesto demonico in alternativa al tribunale della ragione umana. Ciò porta al Buddismo ed alla moderna Teologia, in cui noi tutti, come aspetto immaginario della mente di Dio, siamo immortali come Dio, che è in tutte le cose.
Il meccanismo attraverso cui Cristo rinunciò alla sua forma divina per diventare uomo, è uguale a quello sotto il potere di Dio, secondo cui risorgeremo e diventeremo elohim o Theoi, in altre parole dei subalterni, come figli dell’unico vero Dio Eloah.
Negare la preesistenza di Cristo significa cercare di negare la possibilità per l’esercito di essere portato nel deserto e risorgere. Significa anche cercare di mettere Cristo su un livello differente e negare la possibilità per gli uomini di diventare coeredi con Cristo, e per Dio di diventare tutto in tutti.
La discussione secondo cui Cristo doveva essere Dio, per espiare i peccati dell’uomo è un’assurdità filosofica, che si fonda su delle limitazioni linguistiche nel Greco classico, che non aveva una parola per il termine agape come l’amore di Dio, e prese in prestito una parola Ebrea (cfr. il documento L’Obiettivo della Creazione ed il Sacrificio di Gesù Cristo [160]).
Cristo doveva dimostrare che era degno di diventare Sommo Sacerdote dell’Esercito attraverso il suo sacrificio altruistico. Cristo per fare questo doveva far parte dell’esercito. Gli uomini muoiono sempre in modo altruistico l’uno per l’altro. Se Cristo non fosse stato un membro preesistente dell’Esercito, allora questo ruolo sarebbe stato assunto da un altro membro dell’esercito, come Gabriele. Questa era una delle premesse secondo cui Satana fu giudicato nel deserto, dopo il battesimo di Cristo.
Cristo divenne uomo attraverso un processo simile a quello che ci fa diventare dei. Egli venne sulla terra, morì fu resuscitato e ritornò indietro in totale obbedienza attraverso il potere dello Spirito Santo, l’Onnipotenza e l’Onniscienza del Dio Onnipotente, Eloah, nostro padre ed unico Vero Dio.