Chiese Cristiane di Dio

[016z]

 

 

Sommario:

lasciate che i morti seppelliscano i loro morti [016z]

(Edizione 2.0 19940416-19991106)

Questo documento spiega il significato che si nasconde dietro al commento abbastanza conciso del Messia durante il suo ministero (Lc. 9:59-62). La giusta applicazione dei principi contenuti in questo testo è importante per una vita cristiana armoniosa.

 

 

Christian Churches of God

PO Box 369,  WODEN  ACT 2606,  AUSTRALIA

 

E-mail: secretary@ccg.org

 

(Diritti d’Autore  1994, 1999, 2001  Wade Cox

Sommario di Patty Gambier, Ed. Wade Cox) (Tr. 2003)

 

Questo saggio può essere gratuitamente copiato e distribuito fornendone l’intera copia senza alterazioni e omissioni. Il nome e l’indirizzo della casa editrice e dei diritti d’autore devono essere inclusi. Coloro che ricevono le copie distribuite non devono far fronte a spese. Brevi citazioni possono essere incluse in articoli di critica e recensioni senza infrangere i diritti d’autore.

 

Questo saggio è disponibile su internet alla pagina web

http://www.logon.org  e   http://www.ccg.org


 Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti [016z]

 


Luca 9:59-62 E ad un altro disse: Seguitami. Ed egli rispose: Permettimi prima d'andare a seppellir mio padre. Ma Gesù gli disse: Lascia i morti seppellire i loro morti; ma tu va' ad annunziare il regno di Dio. E un altro ancora gli disse: Ti seguiterò, Signore, ma permettimi prima d'accomiatarmi da que' di casa mia. Ma Gesù gli disse: Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi riguardi indietro, è adatto al regno di Dio.

 

Questa sembra a molti un’affermazione dura, ma Cristo stava parlando ad un uomo a cui aveva offerto un posto nel minstero. “Seguimi”, disse Gesù.

 

Non sono molte le persone che nel corso della storia hanno ricevuto questa chiamata. La parola in generale è “morte” nelle sue trasgressioni e nei suoi peccati, ma Dio il Padre, ne chiama alcuni per “vivificarli” (Ef. 2:1).

 

Gli eletti sono chiamati dalla “morte” per essere “vivificati”, per una vita di servizio e di dedizione nella dichiarazione del vangelo (buone notizie) del Regno di Dio che è in arrivo.

 

Luca 9:62 Ma Gesù gli disse: Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi riguardi indietro, è adatto al regno di Dio.

 

Questo significa che una persona chiamata a fare il lavoro di Dio, deve continuare in quel lavoro essendo vivificata per questo. Se guarda indietro, distoglie la mente dalla chiamata, ritorna alla sua vita di malefatte e peccati, muore nuovamente ed è inutile per il lavoro. Quindi le persone che sono chiamate devono essere destinate alla chiamata.

 

Gli eletti hanno la mente aperta dallo Spirito Santo verso i misteri nel mondo di Dio, per una conoscenza del piano di Dio per l’umanità. Questo piano è sottolineato nelle Feste di Dio, e soltanto attraverso l’obbedienza alle leggi di Dio e l’osservanza delle Sue Feste (Lv. 23) si può comprendere il piano. Aderire alle cosiddette feste cristiane è idolatria, poichè non mostrano il piano di Dio. Questa è disobbedienza a Dio ed alla Sua Legge e porta nel peccato dell’idolatria, che rappresenta lo stato della “morte”.

Dio, nel corso dei secoli, chiama i suoi eletti in progressione, e come risultato sceglie i “vivi” dai “morti”. Stiamo parlando di “vita” e “morte” spirituale. I Farisei dei giorni di Cristo erano “morti”, poiché avevano messo da parte i comandamenti di Dio e stavano osservando le tradizioni dell’uomo (ed insegnando queste tradizioni e dottrine), inquinando la legge data a Mosè sul monte Sinai, compreso il misticismo ed altri concetti mondani.

 

Gesù, con le ammonizioni in Luca, si stava riferendo alla “morte” spirituale del mondo. La chiamata dell’eletto apre le loro menti alla verità spirituale attraverso lo Spirito Santo e quella verità deve motivare una risposta ed una responsabilità nella persona, nel seguire ed agire in base a quella verità. Quindi, essere nella situazione della Chiesa, come parte della congregazione, vedere che la verità è repressa e non abbandonare quella situazione, non è un bene. Rimanere li significherebbe condonare quella violazione della verità e mettere a repentaglio la propria chiamata. Infatti, qualsiasi comprensione si dissolverebbe e invece di essere “vivificati”, saremmo nuovamente “morti” spiritualmente.

 

Ognuno ha un motivo per seppellire i propri morti; Dio gli ha dato un motivo per non cambiare il loro stile di vita affinché obbedissero ai comandamenti di Dio.

 

Questo non significa affermare che coloro che sono chiamati saranno amati da tutti coloro che li circondano. Daniele fu dato in cibo ai leoni, poiché egli scelse di obbedire a Dio. I suoi tre amici furono gettati nella fornace ardente. Dio, tuttavia, scelse di accettare questi uomini per l’obbedienza e la paura che avevano verso di Lui, al di la di quello che l’uomo gli potesse fare; così furono salvati.

 

Davide, come giovane pastore, lottò contro animali selvaggi per proteggere le pecore di suo padre. Egli era pronto a morire per esse. Cristo fu ucciso per difendere quelle che il Padre gli aveva dato. Gli eletti di Dio sono stati uccisi dal tempo del giusto Abele e questo continuò attraverso la storia e continuerà ad essere il destino di molti chiamati, fino al ritorno di Cristo.

 

Accettando la chiamata e per essere vivificati, gli eletti partecipano alla Prima Resurrezione al ritorno di Cristo. Dio è il Dio dei vivi e non dei morti.

 

Il mondo è considerato morto e sarà nella Seconda Resurrezione. Accettate la chiamata che Gesù vi offre, mettete le mani nel terreno coltivato, non guardate indietro, lasciate che i morti seppelliscano i loro morti, siate parte del gruppo dei “vivi”, che mangiano e bevono con Cristo al suo ritorno. Ora seguite Cristo al suo ritorno. Seguite Cristo ora, assicurate la vostra chiamata.