Chiese Cristiane di Dio
[243z]
Sommario:
La
Preesistenza di Gesù Cristo [243z]
L’Unitarismo radicale nega
la preesistenza di Gesù Cristo, sostenendo che la sua esistenza cominciò dalla
nascita terrena. Il Binitarismo concede la natura divina a due persone. Il
Diteismo afferma l’esistenza di due dei dall’eternità. Alcuni passano dal
Binitarismo al Diteismo non comprendendo appieno queste dottrine o le loro
origini. Quale è la posizione della Bibbia?
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(Diritti d’Autore 1995, 1996, 1999 Wade Cox)
(Summary by Luca Tarabori (Tr. 2003), Ed. Wade Cox)
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La
Preesistenza di Gesù il Cristo [243z]
La Bibbia afferma chiaramente l’esistenza di un Unico Dio che nessun uomo ha mai visto, né potrà mai vedere, poiché egli risiede in una luce inaccessibile e solo Lui è immortale (1Tm.6:16). Quindi Cristo, seppur preesistente alla sua nascita terrena, non ha mai avuto un’esistenza uguale a Dio. La Bibbia specifica, a questo proposito, che Gesù il Cristo era esistito come essere spirituale, prima che la terra fosse fondata.
Il prologo del vangelo di Giovanni ci indica il suo rapporto con Dio nel seguente modo:
Giov. 1:1 In principio era la Parola, la Parola era presso Dio e la Parola era Dio. Egli era in principio presso Dio.
Il testo parla inizialmente della relazione intima e della devozione di Gesù Cristo verso Dio, mentre successivamente mette in luce l’opera del Cristo:
Giov. 1:2 tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste”.
Gli Unitari Radicali e coloro che negano la preesistenza di Cristo prima di Maria, affermano che non si tratta di Cristo ma di una forma immaginaria del potere di Dio come Sua espressione divina. Giovanni stesso, però, contrasta questo punto di vista dicendo:
Giov.1:6-14 Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva rendere testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E la Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Nel greco antico non esiste l’articolo indeterminativo (un) quindi deve essere dedotto, se necessario ed inserito. Molti traduttori pensano che lo debba essere in Giovanni 1:1 e quindi tradotto nel seguente modo: “la parola era un Dio”. In ogni caso, il verso 1:1 in Giovanni, così come e tradotto normalmente, non è corretto e anche se mantenessimo l’ordine delle parole, la vera traduzione dovrebbe mantenere il termine “verso Dio” e non “con Dio” non come pensano normalmente i Trinitari. Ciò nonostante gli Unitari Radicali indicano questo testo come esempio del potere immaginario di Dio che diventa carne, escludendo che sia Cristo che diventa carne. Questo errore di interpretazione è la causa fondamentale della loro falsa dottrina. L'affermazione secondo cui Cristo è il creatore, da Giovanni 1:3, deriva da un parallelismo ed è incorretta. Dal testo, vediamo più avanti che egli creò l'era o gli eoni.
Ma questa non è l’unica alterazione del testo greco che troviamo, poiché altre traduzioni risultano di parte. Quando Giovanni gli rende testimonianza griderà: "Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me". Giovanni qui afferma chiaramente che il Cristo è esistito prima di lui. Sappiamo che Giovanni era sei mesi più vecchio, per cui era impossibile che Gesù fosse esistito fisicamente prima. Perciò Giovanni parla chiaramente di una preesistenza celeste che i testi antichi indicano come dio (elohim o theoi).
Poi Giovanni continua asserendo che…
Giov.1:18 Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato .
E qui riscontriamo una seconda forzatura del testo greco monogenes theos che significa Dio Unigenito e non figlio unigenito, come erroneamente tradotto. Ci sono molte prove sulla correttezza di quanto asseriamo che, però, sono state ignorate dalla Cristianità tradizionale e dai Binitari.
Lo scrittore della lettera agli Ebrei fa
notare che la creazione dell’era o degli eoni avvenne tramite Cristo:
Ebrei 1:1-2 Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha ridotto le ere in mondi .
E pur essendo l’essere che agì per Dio nella creazione di quest’era, umiliò sé stesso divenendo inferiore agli angeli per la nostra salvezza, anche se non fu sempre così, poiché la Scrittura mostra che egli fu pari ai suoi fratelli (angeli) per essere il sommo sacerdote fedele e misericordioso (Ebrei 2:17).
Lo stesso Gesù dichiarò la sua preesistenza in più occasioni. Del resto numerosi testi dell’A.T. indicano un essere chiamato elohim che parla ai patriarchi ed ai profeti. Poiché in nessun caso viene riportato il nome dell’unico vero Dio (Eloah), chi poteva essere questo elohim? Dallo studio della Scritture, non poteva che essere l’Unto di Dio (il Cristo), che viene anche chiamato Angelo di Yahovah.
Nonostante questa evidenza avvalorata ancor più dai Vangeli che affermano… ”che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava…”, è recepita dagli Unitari Radicali semplicemente come se fosse stato generato come qualsiasi altro essere umano nel grembo di Maria.
Altri, al contrario, affermano la sua preesistenza, ma ammettono una forma di separazione tra lui e l’unico vero Dio. Questa dottrina entrò originalmente nella Chiesa Cristiana con il nome di Modalismo, che derivava direttamente dall’adorazione del dio Attis che considerava il Padre ed il Figlio come due funzioni dell’unico Dio. In seguito assunse una nuova forma, chiamata Binitarismo dopo il Consiglio di Nicea nel 325 d.C., per poi passare al Trinitarismo nel 381 d.C. a Costantinopoli. E’ emblematico che nel terzo e quarto secolo i sacerdoti di Attis a Roma si lamentassero che la Cristianità aveva rubato le loro dottrine.
La Scrittura afferma chiaramente che il Cristo non è Dio Onnipotente (Eloha), ma è stato inviato nel mondo per fare la Sua volontà. Lo stesso Gesù lo gridò a gran voce
Giov.12:44 Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato.
e Giovanni afferma che…
Giov.3:17 Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
I due testi biblici mostrano che egli fu mandato sulla terra dal Padre, dimostrando così, oltre ogni ragionevole dubbio, la sua preesistenza in cielo.
Ci sono altri testi importanti che dichiarano la preesistenza di Cristo ed il suo rapporto con il Padre. Un significativo esempio ci viene dato nella lettera ai filippesi di Paolo:
Fil.2:5-7 abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte della croce. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra.
Il testo ha un significato chiaro in ebraico
che spesso perde nella traduzione degli studiosi. In esso si afferma che il
Cristo era nella forma (morphe) di
Dio, ma non pensò di rapinarne l’eguaglianza, come tentò invece di fare Satana.
(Is.14:12-14 - Ez.28:6-15), anzi umiliò (svuotò) se stesso, divenendo umano e
soffrendo fino alla morte sul legno della croce.
Quindi non solo, secondo le Scritture, il Cristo preesisteva, ma godeva della gloria e dell’onore simile a quella dei figli di Dio. Lo stesso Gesù rivendicò il suo alto lignaggio, dicendo:
Giov.17:5…e ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Giobbe afferma che la gloria appartiene a Dio come creatore del mondo:
Giobbe 38:4-7 dov'eri tu quando io ponevo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza! Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai, o chi ha teso su di essa la misura? Dove sono fissate le sue basi o chi ha posto la sua pietra angolare, mentre gioivano in coro le stelle del mattino e plaudivano tutti i figli di Dio?
Dalla Parola di Dio sappiamo che
Satana è il portatore di Luce o la Stella
Mattutina del pianeta e che il Cristo dovrà succedergli al suo ritorno glorioso.
Ma egli è anche identificato come Signore del Sabbath, poiché è colui che dopo
aver compiuto tutta l’opera creativa si riposò il settimo giorno, lo benedisse
e lo santificò (Gen.2:1-3). Matteo nel suo evangelo gli riconosce questa
signoria.
Matt.12:8 …perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato.
Negli Atti degli Apostoli notiamo che un Angelo del Signore parlava con Mosè e lo seguiva nel deserto e Stefano, più tardi, lo identificherà come colui che dette la Legge sul Sinai (Atti 7:30, 35-39).
Nel libro di Isaia, secondo la versione dei settanta, si afferma che egli era l’Angelo del Grande Consiglio (Isaia 9:6), e Paolo affermerà di essere stato accolto come un angelo di Dio, cioè come Gesù Cristo (Gal. 4:14), ribadendo che quest’angelo altri non era che il Cristo:
1Corinzi 10:1-4 non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo”
Sostenere ancora che il Cristo
era solamente un’idea nella mente di Dio che nessuno ha mai visto, o che venne
all’esistenza soltanto alla sua nascita terrena come un comune mortale,
significherebbe annullare le Scritture.
In Genesi leggiamo che l’Elohim o Dio di Giacobbe era anche l’Angelo della Redenzione che benedisse Giuseppe che riconobbe come
Genesi 48:15-16 …Il Dio, davanti al quale hanno camminato i miei padri Abramo e Isacco, il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto fino ad oggi, l'angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi giovinetti! Sia ricordato in essi il mio nome e il nome dei miei padri Abramo e Isacco e si moltiplichino in gran numero in mezzo alla terra.
La Redenzione è una prerogativa
del Cristo, poiché è il prescelto da Dio, il Messia che preesisteva come Angelo
della Redenzione ed elohim di Giacobbe
o Israele (Sal.45:6-7;Eb.1:8-9). E’ sempre questo elohim che parlava con Adamo (Gen.3:8), che chiuse l’arca poco
prima del diluvio (Gen.7:1-16). Costui, secondo il termine ebraico, è chiamato
l’Yahovah a cui fu assegnato Israele
come sua eredità dall’Iddio suo.
Abbiamo dunque stabilito, al di là di ogni dubbio, che tutto il N.T. presenta il Cristo come un essere preesistente la creazione del mondo. Le parole stesse di Gesù lo confermano
Gv.8:58 prima che Abramo fosse, Io Sono.
Questa è una dichiarazione chiara, ma purtroppo viene anche considerata come una ammissione della sua divinità. Secondo alcuni, egli era Dio, per altri era un angelo, ma la Bibbia dice che era tutte e due le cose. Il problema, come vedremo, risiede nella traduzione, non nella ispirazione divina. Noi riportiamo “Dio” sempre allo stesso modo, mentre le lingue antiche usavano più sostantivi, a secondo dei casi. Un ulteriore problema fu creato, poi, dai Trinitari che attinsero alla teologia pagana. Gesù, quindi, era un angelo (un messaggero), un Figlio di Dio, una stella Mattutina, ma allo stesso tempo era un Dio (elohim). In più, sappiamo che alcuni testi sono semplicemente delle contraffazioni dei Trinitari, come in 1Tim.3:16; 1Giov.5:7; e soprattutto l’Alfa e Omega di Apocalisse (Ap.1:8).
Dalla rivelazione degli Scritti Sacri sappiamo che il Dio Altissimo è l’unico vero Dio. Egli fu chiamato Yahovah degli Eserciti, ma anche Eloah e solo a Lui spetta l’adorazione e la preghiera (Giobbe 33:26). Questo fu il nome con cui si fece riconoscere quando fu scritto il Pentateuco; lo stesso Nome viene ripetuto più volte anche nel libro di Giobbe che sembra appartenere ai libri più antichi della Sacre Scritture.
Nel libro di Esdra ci viene mostrato il rapporto dell’Altissimo con il suo Tempio (Esdra 7:23), formato dai Suoi Elohim (1Cor.3:17).
I profeti parlano solo in nome del grande Eloah di Israele (Esdra 5:1-8). Zorobabele si alzò e costruì la Casa dell’Eloah e tutti i profeti lo aiutarono (Esdra 5:2); poiché Egli è il Dio del cielo e della terra e tutti sono suoi servi (Esdra 5:11). Gli olocausti venivano offerti solo all’Eloah dei cieli dai Suoi sacerdoti (Esdra 6:9-10). La Legge rispecchia il carattere di Eloah (Esdra 7:14)ed ogni offerta o implorazione doveva essere fatta a Lui, il Dio Altissimo (Esdra 7:14-16).
E’ la Sua volontà che predomina su ogni altra (Esdra 7:18-21); è l’Eloah del cielo che ordina (Esdra 7:23).I Magistrati sono istituiti in suo nome e giudicano secondo le Sue leggi e coloro che non obbediscono devono essere prontamente giudicati (Esdra 7:25-26), poiché sono degli elohim che operano per volontà del grande Eloah.
Questi testi ci mostrano il rapporto tra Dio ed i suoi elohim. Egli è Padre ed essi sono tutti suoi figli, compreso Satana (Gb.1:6;2:1). Per questo l’arcangelo Michele non si rivolse con parole ingiuriose verso Satana quando disputava il corpo di Mosè, ma disse soltanto: “ti sgridi il Signore” (Giuda 9).
Il fatto che tutti i figli di Dio derivino da Lui, fa si che gli attributi del Padre siano riconosciuti anche ai figli. Questo è il motivo principale per cui il Messia, che è un Angelo del Grande Consiglio, possa essere chiamato padre eterno in Isaia 9:6.
L’Apostolo Paolo ci informa che ci sono molte famiglie in cielo e sulla terra (Ef.3:15), per cui, sostenere che gli elohim non siano la famiglia di Dio, è contrario alla Scrittura. In effetti, persino la struttura della legge data al Sinai si fonda su tale Famiglia.
Mal. 2:10 Non abbiamo forse tutti noi un solo Padre? Forse non ci ha creati un unico Dio?
Si domanda il profeta, rivendicando questa appartenenza esclusiva. Il destino degli eletti, quindi, è quello di divenire tutti degli elohim come l’Angelo di Yahovah che ci guida (Zc. 12:8).
La chiesa primitiva comprese questa verità e credeva che il Cristo sarebbe diventato Theoi: cioè dio. Paolo disse che c’erano molti dei (theoi) e molti Signori, sia in cielo che in terra (1Cor. 8:5), alludendo agli angeli decaduti confinati sulla terra. Questa speranza, secondo la quale tutti diventeremo theoi, fu sostenuto da Giovanni, Policarpo, Policrate, fino ad Ireneo. La Bibbia indica chiaramente che l’elohim subordinato in Salmi 45:6-7 era Gesù Cristo (Eb. 1:8-9). Osea sostiene che questo elohim, altri non era che l’angelo che disputò con Giacobbe (Os.12:3-4). Sappiamo anche che questo angelo è l’elohim a capo della famiglia di Davide (Zc.12:8) e che egli è anche chiamato Yahovah e fu mandato ad Israele dallo Yahovah degli Eserciti, il Dio Altissimo (cfr. Zc. 2:3-11).
Dunque abbiamo due Yahovah uno dei quali è subordinato all’altro poiché creato, pur tuttavia entrambi sono Elohim. Da Salmi 82:6 sappiamo che diventeremo tutti elohim, poiché un Eloah ha creato e creerà, molti elohim.
Il principe degli elohim è un essere chiamato Angelo del Signore o Angelo della Presenza, lo stesso che parlò con Abramo in Genesi 22:1-11, disputò con Giacobbe e dette la Legge a Mosè sul Sinai. Abbiamo appreso anche che il termine Yahovah fu usato per più esseri, come nel caso degli angeli che si presentarono ad Abramo prima della distruzione di Sodoma (Gen.18:2). Quegli esseri erano degli elohim, anche se il testo afferma che Abramo…“vide tre uomini [mortali] che stavano in piedi presso di lui”. Abramo corse verso di loro e si riferì a loro come yahovah non come adonai (Gen. 18:2-3; cfr. la Companion Bible nota al verso 3 in riferimento ad Ebrei). Che significa “egli causa dell’essere”, vedi il nome di Dio piuttosto che dei “Signori”. La cosa certa è che tutti erano angeli (uno di questi probabilmente era il Cristo), ma che nessuno di questi poteva essere il Padre che vive in una dimensione inaccessibile all’uomo.
La Bibbia afferma che c’è un solo vero Dio che è l’Altissimo, chiamato lo Yahovah degli Eserciti o Yahovih; mentre Yahovah (senza specificazione) è un elohim di Israele, chiamato anche l’Angelo del Signore che è sempre uno dei figlio di Dio. Tutti possiamo diventare elohim, ma nessuno potrà mai diventare l’unico Eloah, poiché c’è un solo vero Dio che unse il Cristo per poi mandarlo nel mondo (Giov.17:3).Egli risiede in una luce inaccessibile e nessun uomo lo ha mai visto ne udito, né potrà mai udirlo e vederlo (Gv.1:18;5:37-1Tim.6:16).
E’ indiscutibile che il Messia identificato
come l’Angelo del Signore o l’Angelo della Presenza sia lo stesso Angelo della redenzione di Giacobbe (Gen.48:15-16),
colui che soccorre Giobbe nella sua afflizione (Giobbe 33:23-26).
I termini elohim, yahovah ed adonai sono sempre plurali e si riferiscono a molteplici esseri che non sono, evidentemente, l’unico vero Dio, ma solo angeli del Signore. Uno di questi esseri è mandato dallo Yahovah degli eserciti per salvare Sion; è lo stesso angelo, di cui parla il profeta Zaccaria, che reggerà le nazioni con verga di ferro.
Il Cristo, perciò, non solo era preesistente, ma era l’elohim o Elohi di Israele, l’Yahovah, mandato dallo Yahovih o Yahovah degli Eserciti, l’Elyon (il Dio Altissimo), l’unico vero Dio (Eloah). Egli è l’unico oggetto di adorazione nel Tempio come l’Ha Elohim: ossia l’Elohim per antonomasia, il Dio creatore di tutte le cose.
Il Cristo fu sempre fedele a colui che consacrò come elohim con l’olio della letizia insieme ai suoi compagni. (Sal.45:6-7; Eb.1:8-9). Egli non fu mai l’Eloah (Elahh per i caldei e Allah’h per l’Islam), né l’Ha Elohim (o L’Elohim).
Questo credo è basato sulla ideologia espressa da Salmi 45:6-7 ed Ebrei 1:8-9. Fu sostenuta dagli antichi apologisti come Ireneo a Lione nel secondo secolo. Questa teologia era sostenuta dai Goti, dai Vandali, dagli Alani, dagli Svevi, dagli Eruli, dai Britanni, dai Lombardi, dai Germani, da tutte le tribù del nord e soprattutto dai discepoli degli apostoli, centinaia di anni prima del Consiglio di Nicea nel 325 d.C., dove ebbe origine l’eresia del Binitarismo.
In seguito nel 381 a Costantinopoli fu accettata la dottrina Trinitaria dalla teologia di Basilio di Cappadocia, Gregorio di Nissa e Gregorio di Nazianzo. Finalmente il tentativo di distruggere la fede primitiva ad opera dei Greci e dei Romani aveva dato i suoi effetti.
I Trinitari definirono in modo disonesto e scorretto il credo dell’Unico Dio come Arianesimo, per dare l’impressione che la loro dottrina fosse più antica, e che questa fosse nata da Ario soltanto nel quarto secolo. I Trinitari, per contro, definirono falsa la dottrina Unitaria, sostenendo che lo spirito era una creazione del figlio quando in effetti questa è la dottrina del Filioque presentata dal Concilio di Toledo dai Cattolici stessi nel sesto secolo, dottrina che perfino i Greci rifiutarono. Tutti coloro che sostengono questo sono deliberatamente disonesti o non sanno ciò che stanno dicendo.
Il popolo di Dio ha sostenuto questo antico credo per duemila anni e molti sono morti proclamando questa verità. A seguito di questa dottrina sono stati attaccati in ogni tempo, ma mai così tanto come nel ventesimo secolo. Chiesa dopo chiesa, la fede è stata abbandonata, compromessa senza apparenti persecuzioni, il Grande Seduttore ha colpito le Chiese dall’interno, facendole cadere nella grande apostasia annunziata dalle Sacre Scritture.